Distanze maggiorate almeno del 30 per cento tra un ombrellone e l’altro, limitazioni delle presenze sotto lo stesso ombrellone, dotazione di tutti i dispositivi di protezione per i bagnanti, affiancando anche figure professionali specializzate per fornire informazioni e indicazioni utili agli utenti. Fondamentale anche l’ipotesi di test sierologici prima di tutto per il personale delle strutture, ma anche per i clienti. Sono queste le basi del confronto per l’apertura delle spiagge per la stagione estiva in Calabria. Si tratta di temi proposti dalle associazioni di categoria, ma sui quali c’è un accordo di massima con gli stessi gestori degli stabilimenti balneari. I confronti attraverso le piattaforme social sono aperti da tempo e si stanno valutando varie ipotesi.
La Regione Calabria, attraverso la presidente Jole Santelli, ha già dato il via libera agli allestimenti e agli interventi di manutenzione, proprio come richiesto dalle stesse associazioni di categoria durante i tavoli di confronto avviati con l’assessore al Turismo, Fausto Orsomarso. L’assessore ha sottolineato l’importanza di non perdere la stagione estiva, l’idea delle strutture in plexiglas non convince, sia per i costi eccessivi, sia per il gran caldo prodotto dai materiali, per questo ha spiegato: “Pensare di portare i bambini in spiaggia con guanti e mascherine è risibile, ma l’Iss sta sperimentando un nuovo tampone che permette di ottenere risultati in pochissimo tempo. Se questo esperimento funzionerà, allora è possibile ipotizzare che a questi tamponi siano sottoposti tutti coloro che si recano ai lidi e naturalmente il personale addetto”.
Anche il presidente di Confesercenti Calabria e vicepresidente nazionale vicario di Fiba (Federazione italiana imprese balneari), Vincenzo Farina, ha spiegato all’AGI le ipotesi per la riapertura: “Stiamo lavorando sul possibile innalzamento delle distanze minime definite a livello nazionale e che potrebbero passare dagli attuali 2,50 metri per 3 ad un aumento del 30 per cento; limitazione delle presenze sotto lo stesso ombrellone; impiego di figure professionali per azioni di controllo e sensibilizzazione rispetto alle procedure”.
L’idea dei test sierologici arriva, invece, da molti gestori: “Sappiamo che non sarà facile, ma stiamo lavorando perché la stagione estiva non venga cancellata. Abbiamo avviato contatti per ottenere i test sierologici da effettuare sul personale, offrendo maggiori garanzie e sicurezze agli utenti. Inoltre, vogliamo garantire ogni genere di dispositivi di sicurezza, partendo dagli igienizzanti da posizionare in più angoli della struttura”.
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