“La legge sui vitalizi approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale va cassata subito e non
perchè lo ha ordinato Salvini ma perchè lo hanno richiesto ventimila calabresi che, in poco più di un giorno, hanno sottoscritto la petizione da me promossa”. Lo scrive Carlo Tansi, uno dei candidati alla Presidenza della Regione nel passato turno elettorale, in relazione appunto alla legge sui vitalizi. Tansi aggiunge che sarebbe stato proprio il capo della Lega “vero capo occulto della Giunta regionale, dopo aver sapurto della rapidissima approvazione, avvenuta insoli 117 secondi, alla unanimità e enza alcuna discussione” ad ordinare la revoca della “scandalosa norma”. Sdegnati anche i Verdi calabresi.
“In piena crisi coronavirus dal consiglio regionale, i cittadini calabresi si aspettavano delle misure
di diverso tipo volte a sostenere le famiglie, i lavoratori, le piccole e medie imprese che a fatica stanno cercando di riprendere la loro attività dopo il periodo di chiusura o che venisse affrontata la questione emergenza rifiuti che da anni attanaglia tutta la Calabria. Invece, mentre i cittadini hanno serie difficoltà economiche e le imprese sono colpite duramente dalla crisi, mentre non sappiamo più dove mettere la spazzatura – se non in discariche che continuano ad avvelenare la nostra terra, le nostre acque deturpando la bellezza della nostra Regione- per gli eletti calabresi l’unica urgenza è provvedere alla vecchiaia degli ex consiglieri’, afferma, in una nota, il commissario della Federazione regionale dei Verdi-Europa Verde Calabria, Domenico Campana. “La Regione, nella riunione del 26 maggio
ha infatti approvato – prosegue Campana – una legge che introduce la possibilità di maturare un
vitalizio mensile a partire dai 65 anni, anche per consiglieri che non hanno completato la legislatura
o che, per qualsiasi ragione, siano decaduti. Uno scenario questo che si ‘illustra da sé’, uno dei più spiacevoli e imbarazzanti del Consiglio regionale calabrese. Tra l’altro, se pur il consiglio regionale ha deciso di fare marcia indietro, è inaccettabile e preoccupante, in ogni caso, il fatto che la legge di cui si discute sia stata votata all’unanimità nonostante alcuni consiglieri regionali abbiano poi ammesso che non sapevano nemmeno ciò che stavano votando”. “In un momento storico come quello che stiamo vivendo -sottolinea ancora il commissario regionale dei Verdi- occorre grande senso di responsabilità: in tal senso ricordiamo agli eletti che il mandato che è stato loro assegnato dai calabresi comporta
che facciano unicamente gli interessi della Calabria e dei calabresi e non i propri”.
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