“A seguito di una forte richiesta della Coldiretti Calabria, le imprese boschive potranno, nel rispetto delle norme di corrette pratiche selvicolturali, strumento fondamentale per la tutela attiva degli ecosistemi e dell’assetto idrogeologico e paesaggistico, procedere al taglio del bosco fino al 30 giugno e all’esbosco del materiale legnoso fino al 10 luglio”. E’ quanto emerso -riferisce un comunicato dell’organizzazione agricola- dall’esito dell’incontro che Coldiretti ha avuto con l’assessore regionale all’Agricoltura Gialuca Gallo e con il dirigente dellUoa Forestazione Siviglia. “Il provvedimento di proroga degli interventi boschivi che modifica le date del precedente ‘Regolamento Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale’ -è scritto nel comu- nicato- sarà portato all’approvazione della prima Giunta regionale. Coldiretti Calabria, nei giorni scorsi, aveva sollecitato il provvedimento”. “Dopo il fermo imposto dal Covid 19 -sostiene il presidente regionale di Coldiretti Franco Aceto- la gestione forestale delle imprese della filiera bosco-legno può riprendere fiato
allungando i tempi di intervento e usufruire anche di alcune semplificazioni burocratiche. E’ una decisione importante per l’ambiente e la sicurezza della popolazione in una regione come la Calabria dove la superficie coperta da boschi è di 612mila ettari, con un indice di boscosità del 40,6% tra i più alti in Italia. Un patrimonio -sostiene ancora Aceto- che va salvaguardato anche per non favorire condizioni ambientali particolarmente favorevoli allo scoppio degli incendi. Sempre di più le nostre imprese boschive sono sensibili e attente all’elaborazione e messa in pratica del concetto di interesse collettivo del patrimonio forestale, visto che la sua salvaguardia è di fondamentale importanza anche per la sicurezza idrogeologica del territorio e contribuiscono a mantenere un patrimonio naturale con importante valenza turistica e ambientale. Le imprese boschive sostengono un’economia importante per le aree interne e montane e le attività selvicolturali sono fattore di sviluppo dell’economia, di miglioramento delle condizioni economiche e sociali delle zone montane, ponendosi a sostegno di nuove opportunità imprenditoriali ed occupazionali anche in forma associata o cooperativa”.
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