Il gup distrettuale di Catanzaro, Gabriella Logozzo, ha rinviato a giudizio dinanzi alla Corte d’Assise quattro imputati accusati dell’omicidio del 26enne Francesco Vangeli, sparito ad ottobre 2018 da Scaliti di Filandari – nel Vibonese ed il cui corpo (che sarebbe stato gettato nel fiume Mesima) non è stato ancora ritrovato. Processo quindi per: Antonio Prostamo, 31 anni, di San Giovanni di Mileto, accusato di concorso in omicidio; Fausto Signoretta, 29 anni, di Nao di Ionadi; Alessio Porretta, 24 anni, di Filandari; Alessia Pesce, 21 anni, di Pizzinni di Filandari. Signoretta e Porretta sono accusati di favoreggiamento personale nei confronti dei fratelli Prostamo, mentre Alessia Pesce (la ragazza contesa fra la vittima e Antonio Prostamo) è accusata del reato di false dichiarazioni. Giuseppe Prostamo, 34 anni, fratello di Antonio, ha invece optato per un processo con rito abbreviato. Oltre al movente passionale, alla base dell’omicidio anche un debito di droga della vittima nei confronti dei fratelli Prostamo ed una pistola affidata dagli stessi Prostamo a Vangeli e non restituita da quest’ultimo. L’accusa è rappresentata dalla Dda di Catanzaro in quanto ai Prostamo sono contestate le aggravanti del metodo mafioso nell’esecuzione del delitto ed il legame con gli zii – Nazzareno e Giuseppe Prostamo – ritenuti elementi di spicco dell’omonimo clan di San Giovanni di Mileto.
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