Se non fosse un’autentica tragedia la questione sanità, in Calabria, sarebbe da considerare ormai una farsa a tutti gli effetti. Dopo la figuraccia di Cotticelli, costretto a dimettersi perchè non sapeva quali fossero i suoi compiti di commissario, Ë arrivata la nomina di Zuccatelli, sodale politico del ministro Speranza e “negazionista” della prima ora riguardo alla utilità delle mascherine antiCovid. Dopo la cacciata del generale Saverio Cotticelli, in carica dai tempi del governo gialloverde, la scelta di sostituirlo con Giuseppe Zuccatelli, manager sanitario e uomo di Leu Ë sempre meno condivisa anche all’interno della stessa maggioranza di governo. . “Non possiamo che prendere le distanze dalla nomina di Giuseppe Zuccatelli come commissario straordinario della sanità calabrese che ha creato grande imbarazzo tra noi portavoce del Movimento 5 Stelle”, si legge in una nota dei deputati calabresi del M5S. “La nomina di Zuccatelli “inopportuna” e “una inaccettabile beffa per i cittadini”. » intervenuto anche l’ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Nisticò, oggi direttore generale della Fondazione Rita Levi Montalcini, che lancia un appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla situazione della Sanità in Calabria, chiedendogli di intervenire affinchè sia revocato l’incarico al nuovo commissario alla sanità calabrese, Giuseppe Zuccatelli. “Forza Italia aveva suggerito il nome di Guido Bertolaso, l’uomo che Ë stato capace di gestire le più gravi emergenze nel nostro Paese, ma il Governo ha preferito scegliere un uomo di partito, un negazionista che si è ‘pentito’ solo dopo la sua nomina”, afferma dal canto suo il presidente del Consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini. E i vescovi calabresi, in un documento, esprimono “forte preoccupazione e profonda amarezza di fronte all’evoluzione delle vicende che riguardano la sanit‡ e la tutela del diritto alla salute in Calabria”. Il presidente della Conferenza episcopale calabra e arcivescovo di Catanzaro Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, evidenzia che “la decisione del Ministero della Salute di dichiarare zona rossa la nostra Regione, dimostra non soltanto la fragilità e l’inadeguatezza del sistema sanitario regionale, ma anche l’incompetenza e la mancanza di senso di responsabilità, che la seconda ondata della pandemia Covid-19 in atto ha definitivamente e inequivocabilmente palesato”. A cercare di mettere tutti d’accordo prova il senatore e presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra, che fa sapere di un dialogo in corso con Gino Strada “allo scopo di coinvolgerlo nella squadra della sanità calabrese”.