Da ieri notte i Vigili del Fuoco sono impegnati a Rota Greca per un movimento franoso sviluppatosi a causa delle piogge incessanti dei giorni scorsi. Alcune abitazioni del centro abitato sono state invase dal fango e diverse famiglie, per un totale di almeno una quarantina di persone, sono state evacuate per motivi di sicurezza. La frana è infatti ancora in movimento ed è sottoposta al controllo della protezione civile. Intanto, dopo l’innalzamento dei livelli del Fiume Crati nella Sibaritide, con conseguente pericolo di esondazione, il responsabile dell’area tecnica del Comune di Cassano Ionio, Luigi Serra Cassano, ha chiamato in causa le competenti autorità regionali, provinciali e locali “affinché intervengano con celerità monitorando costantemente il sito fluviale predisponendo anche un eventuale pronto intervento”. Secondo quanto reso noto, la comunicazione è stata inviata al Prefetto di Cosenza, al Presidente facente funzione della Giunta regionale della Calabria, agli assessori regionali all’Ambiente e alle Infrastrutture, De Caprio e Catalfamo, alla Protezione Civile, all’Arpacal, alla Provincia di Cosenza e allo stesso sindaco di Cassano, Gianni Papasso. “L’iniziativa -si legge nella nota- è stata dettata dall’esito di un sopralluogo effettuato dai tecnici comunali sugli argini del fiume Crati, che dopo le abbondanti piogge degli ultimi giorni, soprattutto all’altezza del ponte ferroviario linea Taranto-Reggio Calabria, hanno rilevato che le acque del Crati hanno già invaso le aree golenali, arrivando fino alla sommità dell’ultimo argine”.Nella lettera si richiama il precedente del 18 gennaio 2013, quando a causa delle incessanti piogge, il Crati esondò allagando completamente, fino a farla scomparire sotto migliaia di metri cubi di acqua e fango, tutta l’area archeologica dell’antica Sibari.