“Sarà certamente un caso, due giorni fa ho dato la notizia della prossima audizione di Luca Palamara in commissione Antimafia, sarà qualche altra cosa, però apprendo da un’agenzia di essere indagato dalla Procura di Cosenza per il reato di diffamazione aggravata e continuata” per le frasi pronunciate sulla presidente della Regione Calabria Iole Santelli, scomparsa nei mesi scorsi. Lo afferma Nicola Morra, presidente dell’Antimafia e parlamentare del Movimento 5 stelle, in un video pubblicato su Facebook. “Provvederò a segnalare la notizia per come sono le regole del Movimento a chi di dovere -aggiunge- Procederò tranquillamente perché se ho sbagliato dovrò rispondere dei miei errori, se non ho sbagliato, come penso, tutto dovrà essere archiviato. E’ giusto che si facciano indagini, se lo ritengono. Dovrò rispondere del capo di imputazione qualora io venga rinviato a giudizio, ma ancora questa decisione non è stata presa. Mi sembra francamente irrituale che quelle parole, che sono state oggetto di polemiche formidabili all’epoca, possano produrre una inchiesta con l’ipotesi di diffamazione aggravata e continuata. Sarà la magistratura a decidere, io continuo e cercherò certamente di poter audire il dottor Palamara”. “L’apertura di un’indagine nei confronti di Nicola Morra con l’ipotesi di diffamazione a seguito della querela presentata da Paola e Roberta Santelli, sorelle della compianta Jole, consentirà di valutare anche in sede giudiziaria quanto gravi, gratuite e offensive furono le parole del senatore nei confronti della defunta governatrice della Calabria”. Lo afferma il deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, Giorgio Mulé. “Da parte nostra – prosegue – abbiamo già emesso quella che è una condanna politica senza appello essendo Morra immeritevole della fiducia che deve avere chi presiede una Commissione bicamerale qual è l’antimafia. Siamo certi che i magistrati di Cosenza titolari dell’inchiesta agiranno nei confronti di Morra, che ha molto frequentato gli uffici di quella procura, secondo criteri di indipendenza e terzietà”, conclude.