Doppio colpo contro le cosche della ‘ndrangheta in Calabria. Nel reggino una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria per l’esecuzione di provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di numerose persone accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, trasferimento fraudolento di beni. L’operazione ha colpito il “mandamento” centro della ‘Ndrangheta. La Polizia di Stato ha invece eseguito un’operazione per l’esecuzione di 17 misure cautelari a carico di altrettante persone appartenenti o vicini alla cosca di ‘ndrangheta dei Forastefano, le cui attività criminali sono concentrate nella Sibaritide. I reati contestati alle persone coinvolte nell’operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro sono, a vario titolo, associazione per delinquere di stampo mafioso, riciclaggio di denaro, estorsione e intestazione fittizia di beni. Le persone finite in carcere sono 10, mentre altre 7 sono state poste ai domiciliari. Tra le persone coinvolte nell’inchiesta anche un commercialista ed un noto avvocato della zona. Eseguiti alcuni sequestri di società e imprese. A Reggio Calabria sono state 28, di cui 25 in carcere e tre ai domiciliari, le persone arrestate nell’operazione “Metameria” coordinata della Dda. Associazione di tipo mafioso, estorsioni, concorso esterno in associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di beni e valori aggravato dall’agevolazione mafiosa sono i reati contestati. Dda di Reggio e carabinieri sono riusciti a censire i rapporti di cointeressenza criminale della ‘ndrangheta di Pellaro con i vertici delle maggiori articolazioni della ‘ndrangheta reggina quali i Labate, gli “arcoti” Condello e De Stefano, le famiglie di ‘ndrangheta di Santa Caterina e dei Ficara-Latella di Croce Valanidi. Oltre a Barreca e agli esponenti del suo clan, infatti, tra gli arrestati c’è Demetrio Condello, ritenuto reggente della cosca di Archi, e Giandomenico Condello. Nell’inchiesta è indagato anche il boss Carmine De Stefano, figlio del defunto “mammasantissima” Paolino De Stefano.