“Ci stiamo confrontando in maniera civile e democratica, mi auguro che questo confronto porti a una decisione definitiva, perché il progetto di vaccinare tutto il personale scolastico lo sta portando avanti solo la Calabria”. Lo ha detto il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, parlando con i giornalisti a margine di una conferenza stampa nella sede della Giunta a Catanzaro. Spirlì si è soffermato sul suo progetto di vaccinare, a partire dalla prossima settimana, il personale scolastico con la chiusura per almeno 15 giorni degli istituti, progetto che sta suscitando molte polemiche in Calabria. “Noi – ha esordito il presidente ff – abbiamo da vaccinare 130mila anziani e over 80, in più carabinieri, poliziotti, finanzieri, vigili del fuoco, a cui si devono sommare 58mila operatori scolastici. Ho chiesto, in maniera serena e tranquilla, ai sindacati e alle rappresentanze della scuola di fare un passo verso il personale sanitario e metterlo nella condizione di poter lavorare in piena tranquillità senza polverizzare gli interventi. Ci rifletteranno, ormai mancano poche ore: se sono d’accordo non ci sono problemi”. E intanto le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl scuola,Uil scuola, Rua, Snals Gonfsal e Gilda hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale della scuola in servizio negli istituti scolastici della Calabria. “Lo stato di agitazione, dicono origina dall’ordinanza n. 4 del 30.01.2021, emanata dalla Regione Calabria e fortemente contestata dalle scriventi organizzazioni sindacali, per gli effetti prodotti sulla scuola secondaria di secondo grado in seguito alla possibilità di fare scegliere alle famiglie la modalità di didattica, in presenza o a distanza, per il 50%”. I sindacati inoltre denunciano “l’inaccettabile situazione di forte caos e disorientamento venutasi a creare sull’intera comunità educante a seguito delle continue dichiarazioni, fatte del presidente ff Nino Spirlì, relative alle modalità di attuazione del piano vaccinale per i docenti e il personale ATA senza, ad oggi, riferimenti normativi ed indicazioni precise”. I sindacati contestano, inoltre, “la volontà, più volte manifestata dal presidente facente funzioni Nino Spirlì, attraverso dichiarazioni pubbliche e dirette video trasmesse sui social network, di chiudere le scuole (sospensione dell’attività didattica in presenza) per un periodo non inferiore a giorni 15 al fine di consentire la somministrazione del vaccino ai lavoratori della scuola che ne facciano richiesta. Si richiede, pertanto, l’esperimento della procedura conciliativa prevista dalla citata legge”.