«Siamo tutti impegnati all’interno del Governo Draghi, chiamato a gestire l’emergenza sanitaria e a tracciare un orizzonte chiaro ed efficace verso cui indirizzare l’Italia in una stagione di ripartenza, di ripresa economica, di oculata programmazione del Recovery fund. Questi temi non ammettono divisioni politiche, né steccati tradizionali ma chiamano tutte le forze presenti nel Governo a un grande sforzo di collaborazione e responsabilità per il bene del nostro Paese». A parlare è Ernesto Magorno, deputato di Italia viva, sindaco di Diamante (Cosenza) e responsabile degli enti locali del partito. La coalizione che ha portato l’ex governatore della Bce a Palazzo Chigi, secondo Magorno, dev’essere replicata in Calabria dove a ottobre si voterà per le Regionali.
«Le elezioni regionali in Calabria – spiega in un intervista all’emittente LaC – si svolgeranno in autunno, un appuntamento di cruciale importanza. Abbiamo il tempo sufficiente per mettere in campo un progetto non solo competitivo sul piano elettorale ma di reale e profonda portata programmatica. Su questo sta lavorando Italia viva, da tempo impegnata in una campagna di ascolto sul territorio di tutte le articolazioni – sociali, economiche, di categoria, per cogliere e tramutare in soluzione di Governo le tante fragilità e le altrettante potenzialità che la Calabria esprime”.
Magorno non indica un possibile candidato alla presidenza: «Non è un problema di nomi – afferma – non posso che apprezzare chi si mette in campo ed Irto (il candidato offerto dal Pd alla coalizione di centrosinistra) è certamente da apprezzare, così come è da considerare positiva la scelta di porre la sua candidatura a presidente della nostra regione, ma alla Calabria servirebbe un Draghi, una figura di spessore, comprovate capacità e di elevato rigore istituzionale che si ponga alla testa di una coalizione ampia, partecipata e larga. La sfida che il prossimo Governo regionale si troverà ad affrontare – continua – è quella di sostenere l’uscita della Calabria dai tempi bui della pandemia, all’interno dei quali siamo ancora immersi, porre le basi di una crescita solida e duratura, un irrobustimento della stagione dei diritti primari (primi fra tutti quello alla salute e al lavoro). Ecco perché – conclude – da tempo sostengo l’urgenza di una coalizione di unità nazionale, che tenga fuori gli estremismi e le forze radicali, e con laboriosità si metta a servizio della nostra Regione».