Contro Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare Antimafia, piovono critiche dal centrodestra, dal Partito democratico e da Italia viva. Giorgia Meloni, in un lungo post su Facebook, riprende articoli sui giornali e afferma che l’esponente del Movimento 5 stelle “si sarebbe presentato con la scorta negli uffici della centrale operativa territoriale dell’azienda sanitaria di Cosenza lamentandosi che alcuni suoi parenti non sarebbero ancora stati vaccinati. Per la stampa – prosegue la leader di Fratelli d’Italia – a questo si sarebbero aggiunte offese di Morra al personale sanitario e richieste di identificazioni da parte della scorta nei confronti dei medici presenti. Andremo fino in fondo a questa vicenda – promette Meloni – e se tutto ciò corrispondesse al vero Morra farebbe bene a dimettersi immediatamente: un comportamento del genere è inaccettabile e indegno per qualsiasi rappresentante delle Istituzioni, figuriamoci per il Presidente della commissione Antimafia».
Sul caso intervengono anche Matteo Salvini (“Morra si dimetta, da tutto. Solidarietà ai medici colpiti”, scrive su Twitter il segretario della Lega) e il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Roberto Occhiuto, che afferma: “I parlamentari non dovrebbero occuparsi dei problemi di tutti? O Morra crede che ad averlo eletto sia solo la sua famiglia? Morra dovrebbe chiedere pubblicamente scusa e, finalmente, lasciare un ruolo per il quale ha dimostrato in più occasioni di non essere adeguato”.
Anche il vicepresidente della Camera Ettore Rosato usa parole di fuoco per commentare la vicenda. “Dal Parlamento che doveva essere aperto come una scatoletta di tonno a ‘Lei non sa chi sono io!’. L’ultima giravolta è di Nicola Morra, senatore anti-casta, eletto con i 5 Stelle”, scrive su Facebook il presidente di Italia Viva. “Oggi lo stesso Nicola Morra che è stato eletto per cancellare i privilegi, irrompe con la scorta in un ufficio pubblico urlando perché qualche suo familiare non ha avuto quello che chiedeva. Vedremo quale giustificazione tirerà fuori questa volta – prosegue – ma chissà cosa avrebbe sentenziato il tribunale dei clic di Morra qualche anno fa leggendo un racconto del genere…”
Per il Partito democratico, se l’episodio raccontato dal Corriere della Sera fosse confermato, “sarebbe molto grave. Usare il proprio ruolo, e addirittura la scorta, per sollecitare interventi che nulla hanno a che fare col proprio mandato – sottolinea Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori dem – è un abuso inaccettabile soprattutto per chi, come chi presiede la commissione Antimafia, dovrebbe fare della correttezza dei comportamenti e del rispetto delle regole la propria bussola”.
Il presidente dell’Antimafia si difende: “La mia è stata soltanto un’ispezione”
“L’ispezione eseguita sabato è una prerogativa di un parlamentare e penso sia dovere di qualunque rappresentante delle Istituzioni provvedere affinché il diritto alla salute venga rispettato anche in Calabria, anche in provincia di Cosenza”. Così il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, che in un video su Facebook ricostruisce quanto accaduto dopo le polemiche di questi giorni. “Sabato mattina, 20 marzo – spiega – mi sono recato presso l’azienda sanitaria provinciale (ASP) di Cosenza in viale degli Alimena per fare un controllo, esattamente come ho fatto ad ottobre scorso sempre nei locali di Serra Spiga e nei sette giorni addietro quando ho incontrato il Commissario dell’ASP di Cosenza per offrire la mia disponibilità nel sostenere l’azione vaccinale. Ho dovuto prendere atto che le modalità di prenotazione non sono efficaci soprattutto per chi, magari anziano, non ha dimestichezza con internet ed i siti-web”.
Riguardo alle polemiche, Morra replica: “Mi farebbe piacere che mi si spiegasse come avrei perorato la causa dei miei suoceri e secondo altri, dei miei genitori. Purtroppo i miei genitori e mio suocero sono venuti a mancare tempo fa, mentre mia suocera si è già vaccinata quindici giorni addietro poiché rientrante per ragioni anagrafiche nelle categorie a rischio”. Successivamente, prosegue il racconto, “mi sono recato nei locali dell’ASP di Serra Spiga (Cosenza) ed ho incontrato il Dott. Mario Marino responsabile della centrale operativa territoriale, l’ho messo telefonicamente in contatto con il Sottosegretario Pierpaolo Sileri, con il Dott. Giuseppe Longo Commissario alla sanità per la regione Calabria e con il Dott. Vincenzo La Regina Commissario dell’ASP cosentina al fine di migliorare il servizio prenotazione e tutto quanto riguardi la somministrazione vaccinale in Calabria. Questa ispezione è avvenuta a seguito di segnalazioni di cittadini che mi chiedevano d’intervenire vista la scarsità di vaccini ricevuti dai calabresi e, quindi, anche in provincia di Cosenza. Non vedo nulla di strano se il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, parlamentare eletto in Calabria, si interessa ed interviene per cercare di aiutare il sistema delle vaccinazioni che in Calabria fa acqua da tutte le parti – lo dicono i numeri. Nonostante ad oggi la macchina di somministrazione del vaccino funzioni poco e male, questi scarsi risultati non hanno in alcun modo scalfito le retribuzioni dei dirigenti che dovrebbero garantirci ben altri numeri per le vaccinazioni e ben altri livelli d’assistenza sanitaria in un’azienda sanitaria provinciale con circa 1 MLD di debiti!”.