Resta critica la situazione ospedaliera nel cosentino in relazione all’emergenza Covid. Venticinque persone positive sono al Pronto soccorso dell’ospedale Annunziata di Cosenza – dove si è formata anche una coda di ambulanze – in attesa di essere sistemate in reparto. Altre 13 sono nel pronto soccorso dell’ospedale di Rossano. L’ospedale civile di Cosenza dispone di 130 posti letto Covid in totale. Di questi, al momento, 124 sono occupati; grave anche la situazione in terapia intensiva dove i 19 posti letto riservati a pazienti Covid sono tutti occupati. La situazione è resa particolarmente grave a causa della carenza di personale sanitario dovuta sia alle ataviche problematiche legate al blocco del turn over, che non consente nuove assunzioni, ma anche alla non disponibilità di alcuni medici e infermieri a prestare servizio in questo momento così delicato nei reparti Covid. Intanto la Calabria resta ancora ultima a livello nazionale nel rapporto tra dosi di vaccino anti Covid consegnate e somministrate. È quanto emerge dall’ultimo report online del Governo, aggiornato ieri mattina. La percentuale finora raggiunta dalla Calabria è del 73% (somministrate 300.999 dosi sulle 412.450 consegnate), mentre la media nazionale è dell’81,4%: poco più sopra della Calabria sono Sardegna (74,9%) e dalla Puglia (75,8%).
In Calabria le dosi sono state somministrate a 78.357 operatori sanitari, 2.461 personale non sanitario, 20.132 ospiti di strutture residenziali, 85.003 over 80, 11.051 forze armate, 21.063 personale scolastico, “altro” 82.932. Proprio su quest’ultima categoria negli ultimi giorni è scoppiata una forte polemica, dopo varie denunce contro presunti “furbetti” che avrebbero scavalcato le liste di prenotazione ottenendo un vaccino destinato, invece, alle categorie al momento ritenute prioritarie. Vari esponenti politici e non solo hanno chiesto alle autorità sanitarie una verifica per capire chi, eventualmente, si nasconda dietro questa voce “altro” che compare nei report sul numero dei vaccinati in Calabria.