E’ stato condannato a 4 anni e nove mesi di reclusione Bryan Sicari, il ventiquattrenne di Briatico accusato di avere pestato e rapinato, ad agosto scorso, un’anziana donna nel corso di un tentativo di rapina. Hanno retto, nel processo celebrato con rito abbreviato, le tesi del pm Corrado Caputo e degli avvocati di parte civile Domenico Francica e Luigi Lascala, mentre a nulla sono valse le argomentazioni del legale del giovane, l’avvocato Carmine Pandullo. Ad inchiodare Sicari, già noto alle forze dell’ordine, alle sue responsabilità non è stata solo la testimonianze dell’anziana vittima ma anche le riprese delle telecamere di sorveglianza. Quella sera a Paradisoni, frazione di Briatico, il ventiquattrenne – secondo le risultanze investigative dei carabinieri -, dopo aver scavalcato il muretto, si era introdotto nel giardino dell’anziana che stava prendendo un po’ di frescura e di soppiatto le si era avventato contro allo scopo di rapinarla di ciò che aveva addosso o in casa. Pensava di racimolare una bella somma, ma quando ha visto che il bottino sarebbe stato magro l’aggressore avrebbe iniziato a colpire con una violenza la donna. Calci, pugni e finanche l’utilizzo, a mo’ di minaccia, di un oggetto contundente, sferrati a ripetizione in varie parti del corpo, volto compreso, prima di dileguarsi con due cellulari presi su un tavolo in veranda e disfacendosi dei vestiti lungo il brevissimo tragitto per casa sua: le abitazioni sono vicine. Era stata la stessa vittima che, nonostante i traumi, aveva trovato la forza di far scattare l’allarme chiamando i carabinieri. Oltre agli accertamenti tecnici e alle verifiche sul racconto dell’anziana, un ulteriore contributo è stato offerto agli inquirenti dagli stessi congiunti di Sicari che, probabilmente esasperati dall’accaduto, hanno collaborato. E così, il 28 settembre 2020, era scattato l’arresto del giovane.