“Incoerenza, confusione, paralisi: ancora in panne la sanità calabrese”. Lo affermano in una nota unitaria le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, secondo cui “l’operato del commissario della sanità Longo si sta rivelando, giorno dopo giorno, decisamente insufficiente, nonostante la serie di attività declinate dallo stesso in Consiglio regionale”. A parere dei sindacati “la situazione nella nostra regione resta critica in tutte le strutture sanitarie e in molti centri calabresi, con gradi di contagio particolarmente elevati che pongono un quesito sempre attuale: v che fine ha fatto il tracciamento? Per intenderci, quello che le Usca, mai potenziate e messe a regime secondo gli standard nazionali, avrebbero dovuto attivare per tenere a bada i cluster di contagio? E i finanziamenti destinati a queste attività – si chiedono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – che fine hanno fatto?”.
Critiche anche sull’andamento della campagna vaccinale nel quale – sostengono i sindacati – “emergono particolari contraddizioni tra i tre piani vaccinali non efficacemente interconnessi che generano ancora oggi rallentamenti nella diffusione di somministrazioni ai soggetti più fragili e fughe incontrollate che riguardano fasce di popolazione che non avrebbero priorità. Ad oggi registriamo l’incapacità all’ascolto, o peggio l’inconsapevolezza dei ruoli e le mancate risposte alle innumerevoli sollecitazioni che le categorie di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno indirizzato al commissario, a partire dall’ineludibile piano delle assunzioni, cogliendo il grido di allarme dei lavoratori della sanità in trincea, ma anche di alcuni manager che hanno subito il taglio dei piani di fabbisogno da parte della precedente gestione commissariale”. Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl “il fallimento nell’adeguare il sistema assistenziale all’emergenza pandemica è sconfortante, dal mancato incremento dei posti letto all’inesistente riordino della rete ospedaliera e territoriale a fronte di una pioggia di risorse inutilizzate, mentre il virus continua a correre, procedure e appalti bloccati e i 40 milioni trasferiti dal governo alla Calabria col Decreto Rilancio impigliati da una inerzia burocratica paralizzante, al pari dei 140 milioni di fondi comunitari che l’Ue aveva consentito a riprogrammare in funzione dell’emergenza sanitaria, congelati dall’incapacità del Dipartimento della Salute, data la sua insufficienza di risorse”. La nota è sottoscritta da Alessandra Baldari per la Fp Cgil, Luciana Giordano per la Cisl Fp ed Elio Bartoletti per la Uil Fpl.