“Il mio percorso nella Lega finisce qui!”. Alla fine Giancarlo Cerrelli (nella foto) si è arreso ed ha abbandonato la Lega di Salvini “dopo averla fondata e radicata a Crotone”. Cosa abbia fatto cambiare repentinamente idea all’ex coordinatore provinciale del Carroccio non è dato sapere, visto che fino a ventiquattr’ore prima prometteva sfracelli contro i vertici regionali che, dopo averlo commissariato, ne avevano deciso l’espulsione dal partito. Espulsione ritenuta inesistente, poiché adottata in violazione del regolamento interno; non solo, in virtù di quelle violazioni era stato proprio Cerrelli a chiedere a Salvini di revocare l’intera dirigenza regionale, nella fattispecie il commissario Giacomo Saccomanno e il sub commissario Cataldo Calabretta che è stato nominato anche commissario per la provincia di Crotone dopo il defenestramento di Cerrelli nel febbraio scorso. “Quando nel 2018 ho aderito alla Lega, dopo la mia candidatura alla Camera dei Deputati, ho apprezzato l’attenzione che la Lega aveva per il territorio e per quei valori identitari che trovano casa nelle radici cristiane dell’Europa” scrive Cerrelli in una nota “Ho creduto sinceramente che la Lega potesse dare una svolta anche alla mia amata terra, ma purtroppo, ho sbagliato. Sì, perché la Lega, in Calabria si è omologata a quelle logiche perverse della vecchia politica; anzi ha fatto peggio. Nella Lega calabrese, infatti – ho capito sulla mia pelle – che non è il merito ciò che conta, ma l’essere amico di Salvini e fare il lacchè”.
Giudizi durissimi che evidentemente travalicano gli stessi confini della Calabria. “Con questa logica – spiega Cerrelli – a Crotone è stato distrutto un gruppo, composto da giovani, e non solo, allo scopo, soltanto, di soddisfare l’ambizione di qualcuno. Il mio pensiero, tuttavia, va a quei giovani, a quelle donne, a quegli uomini, a quei militanti che si sono avvicinati alla Lega di Crotone, con tanto entusiasmo, spendendosi per il perseguimento del bene comune e che tuttavia, purtroppo, sono rimasti drammaticamente delusi dalla nuova dirigenza provinciale e regionale della Lega, che li ha completamente emarginati e demotivati. Sento, a tal proposito, il dovere, miei cari amici, di chiedervi personalmente scusa per chi vi ha delusi e mortificati nelle vostre aspirazioni orientate al bene comune!”. L’ex coordinatore provinciale, quindi, torna ancora sull’argomento che ha agitato in questi ultimi mesi e che, a suo dire, è stato il principale motivo della sua defenestrazione: l’assalto al Carroccio crotonese da parte di presunti poteri forti e riciclati della vecchia politica desiderosi di ricollocarsi in un partito in forte crescita. “Di una cosa sono, tuttavia, orgoglioso, cioè di aver tenuto lontano dalla Lega di Crotone gli affaristi e chi avrebbe avuto intenzione di usare il partito per fini personali o di gruppo”. “Finisce un percorso, ma non finisce il mio impegno e l’amore per la mia terra e per quei principi ispiratori della mia azione politica, che trovano sede nella dottrina sociale naturale e cristiana”.