CATANZARO. Salvare il campetto sportivo di Santa Maria, quartiere a sud di Catanzaro. Con questo obiettivo domenica mattina, alle 11, in Via Risorgimento si terrà l’iniziativa #portailpallone e #salviamoilcampetto. Sulla vicenda interviene Rosario Bressi, dirigente regionale del Pd. “Dieci parcheggi e quattro aiuole. Questo – dice – il progetto che sostituirà il campetto di Via Risorgimento a Santa Maria. Posti auto invece di spazi aggregativi, posti auto in sfregio alla socialità e alla vocazione storica di un’area pubblica da sempre destinata alla pratica sportiva. I quartieri periferici del capoluogo di regione che continuano ad essere trattati come dormitori e, appunto, come parcheggi delle coscienze civiche. Non sono bastati gli appelli, le firme raccolte e le telefonate intercorse con i “decisori politici e amministrativi”. Erano giunte rassicurazioni pubbliche – afferma Bressi – sul fatto che almeno i parcheggi non si facessero, invece, il colpo a sorpresa. Il progetto pare sia definitivo e la ditta che sta eseguendo i lavori sta procedendo a fare i parcheggi e le aiuole. Per carità, l’Amministrazione Comunale di Catanzaro che ha concepito l’opera ha il diritto di portare avanti i progetti che meglio ritiene. Ciò che non è accettabile – sottolinea Bressi – è il cambio di posizione di qualche amministratore che, probabilmente per tranquillizzare i cittadini, ha scientificamente fatto passare l’idea che giammai si procedesse a fare parcheggi e che l’ipotesi di attrezzare l’area per gli sport di strada (minisoccer e playground basket) era un’idea percorribile. Prendo atto che ciò è stato clamorosamente disatteso e che probabilmente non ci devono essere le medesime condizioni politiche di un mese fa. Detto ciò, e nel mentre alcuni atti pubblici del Comune di Catanzaro rappresentavano chiaramente quale dovesse essere la destinazione dell’area di Via Risorgimento, oggi ci ritroviamo con i lavori avviati che vanno nella direzione opposta. Capisco che a questo punto gli scettici, soprattutto quelli di professione, cercheranno di dire che la battaglia in favore del Campetto Rosso è persa in partenza. Io rispondo che le uniche battaglie perse sono quelle che non vengono combattute. E su questa battaglia – conclude – si misura la consistenza dell’impegno civico dei catanzaresi di periferia”.