I sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno proclamato per mercoledì 30 giugno lo stato di agitazione degli operatori della sanità pubblica e privata ed indetto un sit in davanti alla sede della Regione, a Catanzaro, per le ore 10, sostenute dalle rispettive Confederazioni regionali e dalle Categorie dei Pensionati, “per chiedere – si legge in una nota – che si manifesti con azioni tempestive e concrete la volontà di risolvere i disagi dei lavoratori e dei cittadini calabresi da parte di chi ha responsabilità e compiti istituzionali nel governo del sistema sanitario regionale”. I sindacati chiedono “un vero cambio di passo” alla struttura commissariale, alla Regione e nella governance di tutte le strutture.
“Troppe ancora le criticità – è scritto in un documento diffuso stamane – troppe le attese disilluse, troppi i bisogni di salute senza risposta, già un anno fa la lunga lista di richieste e l’appello a fare presto erano stati al centro di analoga manifestazione, ma sembra che il tempo sia trascorso invano e i nodi cruciali siano ancora irrisolti, a partire dai riconoscimenti economici alle lavoratrici ed ai lavoratori della sanità per l’impegno profuso in tempo di pandemia, corrispondendo finalmente la cosiddetta indennità Covid; per passare al punto fondamentale delle assunzioni e dei rinnovi dei contratti in scadenza, ma anche per i mancati confronti sulla pianificazione operativa, lo smaltimento delle liste d’attesa, il potenziamento della sanità territoriale, l’assistenza agli anziani e tutta la partita sulla sanità privata con al primo punto il mancato finanziamento regionale del rinnovo contrattuale Aiop- Aris, ma anche tutte le altre problematiche relative a questo comparto.Non ci arrendiamo all’inerzia, alla lentezza, al rinvio di temi che – si fa rilevare – sono fondamentali per cambiare un sistema sanitario regionale che arretra piuttosto che risanare, per questo torniamo in piazza, perché il diritto alla salute deve essere garantito a tutti i cittadini calabresi e il diritto alla sicurezza e ad un lavoro dignitoso deve essere garantito a tutti i lavoratori e le lavoratrici della sanità pubblica e privata”.
Per tutte queste ragioni i sindacati auspicano la massima partecipazione all’iniziativa.
“Con l’arrivo del nuovo Commissario nulla è cambiato”
Con la gestione del commissario Guido Longo, giunto in Calabria dopo le dimissioni dall’incarico del generale Saverio Cotticelli a cui seguì una serie di rinunce a prenderne il posto che portò la regione all’attenzione dell’opinione opubblica nazionale, “nessun cambio di passo si è registrato nella sanità”. E’ quanto si legge nel volantino che i sindacati di categoria aderenti a Cgil, Cisl e Uil hanno predisposto in vista dello sciopero del comparto e della manifestazione degli operatori del settore che si terrà oggi, con inizio alle ore 10, a Catanzaro, davanti alla sede della Regione. “Nessuna azione di risanamento e nessuna iniziativa urgente -si legge nel documento di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil Fpl- è stata intrapresa per restituire dignità al Sistema Sanitario calabrese e le criticità dei Suem 118 e dei Pronto Soccorso di tutta la Calabria ne sono l’esempio plastico. Non è stata effettuata -scrivono sempre i sindacati- alcuna programmazione su prevenzione, assistenza domiciliare, assistenza territoriale e sociosanitaria. Non si hanno notizie su piani di fabbisogno del personale, assunzioni, concorsi e stabilizzazioni”. I sindacati domandano poi che fine faranno gli oltre 1.500 precari assunti per l’emergenza da Covid-19 in scadenza il 31 luglio 2021. L’indennità Covid, si fa inoltre rilevare, “non è stata pagata al personale sanitario impegnato nell’emergenza pandemica. Che fine hanno fatto – domandano ancora le federazioni di categoria – le risorse finanziarie stanziate dal governo nazionale (14 milioni di euro)? Vogliamo -è scritto ancora- il pieno rispetto dell’accordo del 6 luglio 2020!”. Nel documento si sostiene che il personale della sanità privata “ha diritto all’una tantum relativa al rinnovo del Ccnl Aiop Aris. La Giunta regionale – si afferma – rispetti il protocollo tra conferenza Regioni e governo nazionale e adotti subito la delibera di stanziamento delle somme a copertura del 50% del costo del rinnovo contrattuale Aiop Aris”. I sindacati, infine, chiedono che “si rispettino le relazioni sindacali e si dia il giusto riconoscimento alle parti sociali, che hanno maggiore competenza e conoscenza dei bisogni della sanità calabrese degli stessi commissari che dovrebbero governarla”.