L’ex premier Matteo Renzi, secondo un’anticipazione del quotidiano ‘Domani’, è indagato per finanziamento illecito e false fatturazioni insieme al manager dei vip Lucio Presta. La Procura di Roma avrebbe iscritto il leader di Italia Viva nel registro degli indagati qualche settimana fa, in merito a un’inchiesta sui rapporti economici tra Renzi e l’agente televisivo. Al centro dell’indagine, secondo il giornale, i bonifici del documentario “Firenze secondo me”, che finirono nel 2019 in una relazione dell’antiriciclaggio della Uif. L’Espresso segnalò due anni fa come Presta, per il progetto televisivo andato in onda su Discovery, “girò a Renzi quasi mezzo milione di euro, una cifra che appariva fuori mercato. Non solo se rapportata alle somme pagate da conduttori di fama come Alberto Angela, ma anche messa a confronto con quanto incassato dai Presta da Discovery: se al tempo fonti interne all’emittente rivelarono che il documentario presentato dal politico era stato comprato per poche migliaia di euro, oggi si scopre che l’Arcobaleno Tre (la società di Presta e del figlio Niccolò – anche lui indagato) ha fatto a Discovery una fattura da appena mille euro, che tra l’altro non risulta ancora incassata”.
In pratica, afferma il quotidiano, “il documentario, costato quasi un milione di euro tra compenso per Renzi e spese di produzione, ad oggi non ha incassato nulla. I soldi ottenuti dall’amico Presta, già organizzatore della Leopolda, sarebbero invece serviti a Renzi, nell’autunno del 2018, per restituire parte del prestito da 700mila euro che aveva ricevuto dalla famiglia Maestrelli per l’acquisto della villa di Firenze. Ma in quel caso la procura di Firenze non ravvisò gli estremi del finanziamento illecito. Renzi dal canto suo ha sempre spiegato al suo entourage che non è affar suo se Presta vuole pagarlo “come una star del cinema al pari di Benigni o Giancarlo Giannini”.