“La Calabria è stretta nella morsa degli incendi boschivi. Dolosi e colposi. Ma sappiamo che a fronte di molte risorse spese negli ultimi anni, non possiamo continuare a fare gli stessi errori del passato. Gli incendi boschivi di questi giorni e di queste ore ci dicono almeno tre cose. Che muoversi sempre politicamente sulla base di emozioni, conduce all’errore. Che abbiamo bisogno di fare prevenzione, dalla Sila al Pollino e in tutta la Calabria con una seria pianificazione e gestione forestale. L’abbandono e la non gestione aumentano il rischio di incendi. Siccome lo sappiamo, dobbiamo agire. E bene. Terzo messaggio che arriva da quei roghi è che i Comuni, in prima fila con Sindaci e Amministrazioni, hanno necessità di ripensare il volontariato organizzato che opera sui territori. Non basta qualche persona e qualche mezzo trovato per caso. Pensiamo alla strategia pluridecennale piemontese, con i Gruppi comunali Antincendio Boschivi, pezzo portante del Sistema di Protezione Civile. Sono Volontari addestrati e attenti conoscitori dei territori e delle tecniche di estinzione degli incendi. Sono scientificamente e operativamente all’avanguardia. Quel modello va esportato. In Sicilia, Calabria, Sardegna. Svegliamoci. Ecco perché una seria Regione che si prepara alle elezioni, su questi temi deve lavorare. Deve costruire lavorando insieme con Uncem che è pronta con basi scientifiche e modelli di azione a prova di futuro”.
Lo affermano Vincenzo Mazzei, Presidente Uncem Calabria, e Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
“In un recente viaggio in Calabria – prosegue Bussone – ho rilevato la coesione dei Sindaci, dall’area montana di Cosenza, sino a Catanzaro, a Vibo Valentia, a tutte le zone montane. Sono determinati e sanno benissimo che il bosco frammentato, non gestito, non certificato è un problema. Che va incontro a incendi gravissimi, a devastazione. Gli antidoti li abbiamo. Anche quelli che metterebbero in scacco piromani o persone che lasciano roghi accesi e incustoditi. Dolo o colpa, lasciamo agli inquirenti stabilirlo. Quello che ci interessa è la prevenzione. Che si fa a fuoco spento. Ottimizzando le risorse economiche già disponibili, ad esempio del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria, e trovandone altre sul Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, come affermato dal Ministro Patuanelli che nei prossimi giorni sarà in Sicilia e Calabria”.