“Conosco molto bene l’articolo 41 della Costituzione: c’è un principio di libertà di impresa che però non può cozzare contro la tutela sociale, non può fare danno sociale”. Lo ha detto il ministro per le Politiche agricole e forestali Stefano Patuanelli, parlando con i giornalisti a margine di un incontro alla Regione Calabria a Catanzaro, con riferimento al decreto sulle delocalizzazioni.
“Io credo – ha aggiunto Patuanelli – che ci sia anche da parte di Confindustria – e invito il presidente Bonomi a fare questa riflessione – il vantaggio nel gestire con un percorso ordinato le situazioni nelle quali alcune multinazionali, alcune imprese, decidono durante il week end di mandare un messaggio ai loro dipendenti licenziandoli. Credo che ne vada anche della dignità di quel 99,9% di imprenditori seri, capaci, che fanno della tutela sociale e della responsabilità sociale l’elemento fondante della loro azienda. Quindi – ha proseguito il ministro per le Politiche agricole – il lavoro che sta facendo il viceministro Todde insieme al ministro Orlando è un lavoro che va difeso, protetto, aiutato e spiegato. Credo che anche Confindustria, quando avrà Forse letto – perché magari non l’ha fatto – e compreso il percorso che sta facendo il viceministro Todde insieme al ministro Orlando, non potrà non condividere i principi di una gestione ordinata di chi decide di delocalizzare”.
Secondo Patuanelli “vanno valutati i motivi per cui uno delocalizza. Noi dobbiamo avere anche la forza di ridurre quel dumping che c’è sotto molti aspetti tra il nostro paese e gli altri – penso ai diritti dei lavoratori ma anche al costo del lavoro e alla fiscalità – per creare le condizioni per attrarre gli investimenti nel nostro Paese. Certamente è un ragionamento che va fatto anche a livello europeo, l’Europa non può avere un approccio unitario su alcune cose e su altre noi. La pandemia – ha concluso Patuanelli – ci ha insegnato di quanto sia necessaria l’Europa, è il momento di fare alcuni passi avanti”.