“Nulla di nuovo. L’ultima riunione del Tavolo Adduce non fa altro che certificare lo stato di coma profondo della sanità calabrese”. Lo afferma, in una nota, Carlo Guccione, consigliere regionale del Pd. “I Livelli essenziali di assistenza – aggiunge – non sono mai stati così bassi. Sono scesi a 125 nel 2019, abbondantemente al di sotto della soglia di adempienza e inferiori a quelli che si rilevavano prima del commissariamento. Stessa cosa per il disavanzo sanitario. Ma la cosa più grave è che si è arrivati al Tavolo Adduce impreparati e quando si chiede lo ‘stralcio’ del debito non si viene presi in considerazione, visto che al momento non è stata quantificata l’entità del debito sanitario calabrese. A quanto ammonta il debito? Nessuno è stato in grado di dirlo, né il presidente f.f. Antonino Spirlì, né il commissario ad acta Guido Longo. L’unica cosa certa è che nel corso delle audizioni fatte alla Regione in Commissione Vigilanza, i responsabili degli uffici finanziari dell’Asp di Cosenza hanno certificato 700 milioni di debiti, quelli dell’Asp di Reggio Calabria 990 milioni e la Commissione straordinaria dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, per questa massa debitoria, aveva addirittura proposto il dissesto. A questi debiti bisogna poi aggiungere quelli delle altre Asp calabresi. Senza possibilità di essere smentiti, possiamo sicuramente dire che l’ammontare del debito oggi è superiore a quello che ha portato al commissariamento nel 2009. Bisogna poi aggiungere che l’Asp di Cosenza non riesce ad approvare i Bilanci 2018, 2019 e 2020 e che nell’Asp di Reggio Calabria non si approvano bilanci dal 2013. A settembre 2020 risultavano approvati il Preventivo 2020 e il Consuntivo 2018-2019”. “La situazione – dice ancora Guccione – è ormai fuori controllo. Nonostante le circostanziate denunce e le numerose sollecitazioni, la condizione sanitaria e finanziaria è solo peggiorata. Il Commissario Longo e il presidente f.f. Spirlì dicano a quanto ammonta il debito sanitario. Se è stato chiesto lo ‘stralcio’ per estinguere la massa debitoria, evidentemente dovrebbero avere contezza della cifra: lo dicano pubblicamente altrimenti il sospetto è che non lo si fa perché la situazione finanziaria del sistema sanitario calabrese è a rischio default. Chi ha prodotto l’enorme massa debitoria dall’inizio del commissariamento ad oggi si deve fare carico della situazione e ripianare il debito”. (ANSA).