“Abbiamo schierato il partito solo in Calabria. Non abbiamo partecipato in nessuna altra competizione amministrativa, ed in tutta Italia ce ne sono molte. Abbiamo, ovviamente, amici candidati dappertutto. Questa cosa, però, abbiamo scelto di farla in Calabria perché vuole essere una cosa simbolica”. Lo ha affermato, rispondendo alle domande dei giornalisti, Luigi Brugnaro, presidente di Coraggio Italia e sindaco di Venezia, ieri in Calabria. “Noi pensiamo – ha aggiunto – che il Paese deve ripartire da dove c’è stato più disinteresse: dalle periferie, dalle marginalità, dove si vengono a raccontare, come è successo anche a Venezia, un sacco di bugie e si fanno promesse che poi non vengono mantenute. Oggi noi dobbiamo fidarci di noi stessi e dico ai calabresi votate ‘Coraggio Italia’. È un bel fucsia che rappresenta le donne, che rappresenta quelli che cercano un lavoro, che lo vogliono realizzare. Non sono moltissimi gli imprenditori calabresi, però ci sono e bisogna sostenerli a prescindere da cosa votano. A prescindere da cosa voteranno i calabresi, dobbiamo votare perché la Calabria sia migliore. Dobbiamo fare gli interessi di tutti e non solo di alcuni. Credo che dentro al centrodestra, che sicuramente vincerà, una forza come ‘Coraggio Italia’, è trasversale, chiede voti a tutti. Io non ho mai avuto una tessera politica e la prima che prenderò sarà quella di ‘Coraggio Italia’ quando inizierò a fare il tesseramento. Io vengo dal mondo del lavoro e non ho alcun tipo di azioni contro nessuno. Penso, però, che se noi partiamo da un momento nuovo dopo il Covid abbiamo una grande occasione per ripartire”. Brugnaro, quindi, ha sostenuto la richiesta del candidato presidente alla Regione del centrodestra Roberto Occhiuto di revocare il commissariamento della sanit. “Ha ragione – ha detto Brugnaro – quando dice facciamo gli ospedali gestiti dal pubblico e questo non vuol dire andare contro la sanità privata. In Veneto ci sono la sanità pubblica e privata insieme. Sono cose che si possono realizzare. Io il presidente l’ho conosciuto ed è una gran brava persona, ha voglia di fare ed io gli ho detto: ‘stacca i telefoni di Roma, di Venezia, stacca i telefoni, rispondi ai calabresi’. Noi questo vogliamo fare e come faremo in Calabria faremo in Italia”.