REGGIO CALABRIA. “La farsa della finta selezione dei dirigenti esterni della Regione è stata consumata. Come avevano anticipato con chirurgica precisione, senza bisogno della sfera di cristallo, sia i giornali sia il sindacato Direr, la Federazione nazionale dei dirigenti e dei quadri direttivi della Regioni, che ha presentato una lettera-esposto alla Procura della Repubblica, la Giunta ha nominato ai vertici della burocrazia i “predestinati”, alla faccia della trasparenza e della meritocrazia interna”. Lo sostiene, in una nota, il consigliere regionale Domenico Tallini. “Nulla da dire nei confronti dei quattro professionisti – aggiunge Tallini – ma per molto meno la magistratura ha aperto nei confronti della Giunta Scopelliti procedimenti giudiziari. Credendo ciecamente nella vocazione terza e superpartes della giustizia, sono certo che la circostanziata denunzia presentata dalla Direr non resterà chiusa in un cassetto. Ma a me spettano prettamente giudizi politici sulla vicenda. Cade miseramente e definitivamente, con questa grottesca vicenda, la maschera di uomo della trasparenza e della legalità del Governatore Oliverio, già messa in discussione persino dal suo stesso partito per la vicenda della nomina dell’assessore De Gaetano. La procedura adottata da Oliverio e dall’assessore Ciconte è in palese contrasto e violazione della legge in quanto la fase della ricerca di professionalità interne è stata condotta non sulla base di un’istruttoria, ma solo in base ad una semplice scheda riepilogativa dei dirigenti ammessi a valutazione. In tale subdolo modo sono stati messi fuori gioco tutti i dirigenti interni per fare posto ai “predestinati”, indicati con chirurgica precisione dalla stampa e dal sindacato con ampio anticipo rispetto alla conclusione dell’iter. Una casualità? Indiscrezioni giornalistiche? Sindacato armato di sfera di cristallo? Semplice coincidenza? Fatto sta che a ricoprire i posti apicali saranno i “predestinati”, con buona pace degli interni e di coloro che hanno partecipato alla selezione”.