“Il periodo buio delle costruzioni nella provincia di Cosenza oramai dovrebbe essere solo un brutto ricordo”. A sostenerlo, in una nota, sono Simone Celebre e Giuseppe De Lorenzo, segretari, rispettivamente, di Fillea Cgil Calabria e Fillea Pollino.
“Si inizia a intravedere – scrivono – grazie all’avvio di alcune grandi opere e ad alcuni incentivi da parte del Governo, la luce, anche se al momento è ancora fioca, ma c’è e si percepisce. Gli ultimi dati forniti dalla Cassa edile cosentina fanno ben sperare, ma non bisogna abbassare la guardia, il pericolo è sempre dietro l’angolo come dimostra l’ultima spinosa questione sorta sul “Superbonus”. Non è un segreto per nessuno che, negli ultimi due lustri, una serie di fattori congiunturali e negativi hanno determinato una crisi nera, quasi un crac, nel settore delle costruzioni e del suo indotto, settore che rappresenta uno degli ambiti più importanti e trainanti dell’economia della provincia cosentina. Nel decennio che va dal 2010 al 2020 – scrivono ancora i due sindacaisti – il settore dell’edilizia nella provincia bruzia ha registrato un forte decremento sia in termini di occupati, di imprese e di attività. Una crisi che ha fatto registrare una perdita settoriale che ha superato il 50%”.
Per fortuna, fanno rilevare, “negli ultimi due anni si è registrata, e tuttora persiste, un’inversione di tendenza molto incoraggiante. La crisi piano piano sta rientrando e nell’intero settore edile, così come nell’indotto, si nota un’ottima ripresa. Una crescita dovuta a un insieme di fattori congiunturali positivi a partire dall’avvio, anche se ancora non a pieno regime, di alcuni cantieri strategici per lo sviluppo del territorio (3° macrolotto 106 Roseto – Sibari, Ospedale della Sibaritide), una crescita dell’edilizia abitativa anche grazie agli incentivi statali e la ripartenza degli appalti negli Enti Pubblici. Fattori che, stante ai dati forniti dalla Cassa Edile di Cosenza, hanno contribuito, nell’ultimo anno, a un incremento della Massa Salari del 47,16%, e a un aumento del 45.63% delle ore versate”.
Anche il numero dei lavoratori assunti, in questo periodo, sottolinea la nota, è aumentato del 21% così come si è registrata una crescita del 10,57% di imprese che hanno ripreso la loro attività a pieno ritmo.
“Questi dati – scrivono Celebre e De Lorenzo – da una proiezione futura e da un’analisi attendibile, anche per i prossimi anni dovrebbero crescere ulteriormente e in modo molto significativo in considerazione che importanti appalti già avviati (3° macrolotto 106 e ospedale della Sibaritide) dovrebbero svilupparsi a pieno regime e altri importanti cantieri dovrebbero vedere la luce”. Anche l’entrata in vigore, dal 1° novembre scorso, della norma sulla congruità, “uno strumento strategico che porta con sè una finalità precisa quella di contrastare e arginare il fenomeno del lavoro irregolare in edilizia, ma soprattutto le misure correttive al “Superbonus” – si legge ancora – che dovrebbero essere approvate ad horas dal Governo e che dovrebbero subordinare la concessione dei bonus fiscali solo alle imprese che applicano i contratti collettivi nazionali di settore stipulati dalle organizzazioni più rappresentative sul piano nazionale, sicuramente contribuiranno alla crescita del settore con nuove assunzioni e garantiranno tutte le tutele previste in riferimento a salario, orario, ferie, malattie e, soprattutto, garantiranno un’adeguata formazione obbligatoria e una maggiore sicurezza. Sicuramente, nei prossimi due anni – conludono – non si raggiungeranno i livelli di attività del settore di 10 anni orsono, ma possiamo confidare fiduciosi che gli incrementi in termini di occupazione e investimenti si avvicineranno certamente agli standard di quegli anni”.