Diverse centinaia di persone hanno protestato davanti alla sede della Prefettura di Crotone, in contemporanea con analoghe proteste in corso davanti alle Prefetture di Catanzaro e Cosenza, per chiedere una soluzione alla crisi che sta interessando, ormai da diversi mesi, l’azienda Abramo customer care dove sono a rischio oltre 1.500 posti di lavoro nel settore dei call center, mille dei quali sono a Crotone. Nel piazzale dell’ufficio territoriale del governo, oltre ai dipendenti dell’azienda, sono arrivati studenti delle scuole superiori e semplici cittadini per manifestare il loro sostegno ai lavoratori che rappresentano un importante pezzo di economia per l’intera provincia: circa tre milioni di euro al mese di salari che verrebbero a mancare al territorio. Anche per questo la risposta della città è stata corale: da questa mattina gli esercizi commerciali hanno abbassato le loro serrande sulle quali sono comparsi cartelli con la scritta “solidarietà ai lavoratori Abramo” o anche “chiuso per Abramo”.
Il prefetto di Crotone, Maria Carolina Ippolito, ha ricevuto una delegazione composta dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali provinciali e regionali, dal sidnaco di Crotone Vincenzo Voce, dal presidente della Provincia Sergio Ferrari, dalla deputata del M5S Elisabetta Barbuto. La riunione è ancora in corso “Siamo qui, lap e dipendenti della Abramo customer care – ripetono sul piazzale i lavoratori – per chiedere un futuro occupazionale, una regolarità contributiva. Abbiamo continuato a lavorare nonostante non prendessimo stipendi garantendo la sopravvivenza dell’azienda. Difendere il lavoro in questa azienda è importante per noi e per tutta la città perché una crisi del genere può avere un impatto devastante a livello economico e sociale”.