Il secondo round dei colloqui tra Russia e Ucraina si svolgerà questa mattina. I negoziati dovrebbero tenersi nella foresta Belovezhskaya Pushcha della regione di Brest, in Bielorussia, al confine con la Polonia. La delegazione ucraina arriverà nella località prevista per i colloqui con la Russia questa mattina. Lo ha detto il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, confermando che come luogo per i negoziati è stata scelta di comune accordo con Kiev l’area della foresta di Bialowieza, al confine tra Bielorussia e Polonia. Per lo spostamento, l’esercito russo ha fornito un corridoio di sicurezza alla delegazione ucraina, ha aggiunto, citato dalla Tass. Dal canto suo, Kiev ha confermato che i suoi negoziatori sono partiti per raggiungere il luogo dell’incontro. L’ambasciatore ucraino all’Onu, Sergiy Kyslytsya, ha accusato la Russia di “genocidio” nel suo intervento all’assemblea straordinaria. L’ipotesi di un cessate il fuoco sarà sul tavolo dei negoziati ha riferito il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, citato da Interfax. Se non fosse stata annessa alla Russia nel 2014, “la Nato avrebbe collocato le sue basi militari in Crimea”, ha detto dal canto suo il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov. La Russia, intanto, sta muovendo “armamenti eccezionalmente letali” in Ucraina, comprese bombe a grappolo e termobariche: lo ha detto l’ambasciatrice Usa all’Onu Linda Thomas-Greenfield intervenendo al Palazzo di Vetro prima del voto sulla risoluzione contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina. Nel frattempo si registrano le prime prese di distanza tra la base della Chiesa ortodossa russa e il Patriarcato di Mosca guidato da Kirill. “Piangiamo il calvario a cui nostri fratelli e sorelle in Ucraina sono stati immeritatamente sottoposti”, dice un gruppo di 236 sacerdoti e diaconi della Chiesa ortodossa russa definendo la guerra in Ucraina “fratricida”, e chiedendo la riconciliazione e un immediato cessate il fuoco. La lettera è rilanciata da Vatican News. Il Patriarcato di Mosca è storicamente legato a doppio filo con il Cremlino. Non ci sarebbero tra le firme quelle di metropoliti, le figure più alte in gerarchia. La lettera è aperta ad altre firme.