Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, aprendo ieri la seduta dell’assemblea con all’ordine del giorno la legge recante “Misure per il superamento della discriminazione di genere e incentivi per l’occupazione femminile”, ha rivolto gli auguri “del Consiglio regionale alle donne calabresi e alle donne ucraine che vivono in Calabria e a tutte le donne della repubblica Ucraina che stanno resistendo all’aggressione unilaterale dell’esercito russo”. Ad avviso di Mancuso, “se si sommano i dati che certificano lo svantaggio delle donne calabresi – meno occupate, più esposte ai lavori precari, spesso utilizzate senza adeguata valutazione di titoli di studio e professionalità e meno retribuite degli uomini – alla fragilità del welfare, si ravvisa la persistenza di problematiche a cui dobbiamo prestare attenzione, energie e risorse”. Mancuso ha aggiunto: “L’obiettivo del Pnrr è un aumento del 4 per cento di donne occupate entro il 2026 che potrà ridurre il distacco che vi è tra l’Italia e l’Europa, senza però dimenticare la gravita delle diseguaglianze di genere nel Mezzogiorno, dove lavora una donna su tre: il 33% contro il 50.5% nazionale”. L’auspicio, ha detto ancora, “è che leggi come quella che oggi approviamo, rientrino in una efficace strategia nazionale ed europea, per agevolare, a una quota consistente di donne, l’entrata nel mercato del lavoro e aumentare reddito e consumi, partecipando cosi alla ricostruzione dell’economia nazionale e alla crescita del Sud”. Per il presidente del Consiglio regionale “serve una terapia d’urto, come sostengono alcuni economisti che ipotizzano una tassazione più favorevole (“gender tax”) sul lavoro delle donne, ma serve anche un cambio di mentalità e del modello di sviluppo che, in linea con le previsioni dell’articolo 37 della Costituzione che vieta ogni discriminazione, annulli il divario di genere nell’interesse delle donne e del Paese”.