Valerio Donato, il docente universitario e giurista candidato sindaco di Catanzaro con una proposta civica, si è dimesso dal Pd. Donato ha comunicato ieri mattina le sue dimissioni ai vertici del Partito democratico, tra cui il segretario regionale Nicola Irto, in una lettera nella quale sostiene che in vista delle elezioni comunali in programma a Catanzaro “il Pd ha svolto un’attività prodromica alla scelta del candidato a sindaco mediante procedure che hanno manifestato in tutta evidenza gravi deficit di democraticità”. Donato evidenzia poi che “la partecipazione dei più ha ceduto il passo a decisioni rimesse, prima, a pochi ‘privilegiati’, i quali hanno preferito adottare il tradizionale e consolidato criterio dei posizionamenti personali, e, poi, a decisioni centralizzate e prive del rispetto dell’autonomia del territorio. Le modalità adottate non mi consentono di intravedere elementi di condivisione di una prospettiva politica comune e voluta dagli iscritti, sì che – aggiunge il candidato sindaco – ho deciso di recedere dal Pd, con la speranza che l’area politica di riferimento possa ritrovare, in un immediato futuro, una prospettiva, fondata sulla partecipazione degli iscritti e dei simpatizzanti tutti”. Le dimissioni di Donato dal Pd arrivano a distanza di pochi giorni dalla decisione dei democrat, resa nota dal responsabile nazionale enti locali del partito Francesco Boccia, di sostenere la candidatura a sindaco di Nicola Fiorita, leader di “Cambiavento”: in quell’occasione Boccia aveva invitato Donato e l’altro candidato sindaco dell’area di centrosinistra, Aldo Casalinuovo, a convergere nel percorso guidato da Fiorita nel segno dell’unità del centrosinistra contro il centrodestra, ma Donato aveva di fatto già escluso questa possibilità confermando la sua scelta di candidarsi sindaco in autonomia, scelta adesso definitivamente ribadita con il suo addio al Pd.
Il coordinatore provinciale di Forza Italia, Tallini: “Nel centrodestra a Catanzaro uno stallo preoccupante”
“E’ molto grave e preoccupante lo stallo nell’individuazione del candidato sindaco del centrodestra, anche alla luce di quanto sta avvenendo nel campo avverso dove in qualche modo si stanno definendo le posizioni. Ciò sta determinando una situazione politicamente inaccettabile con pezzi del centrodestra che si sentono legittimati a trattare con altri candidati”.Lo afferma, in una nota, Domenico Tallini, coordinatore provinciale di Forza Italia, in merito alle trattative per la scelta del candidato sindaco di Catanzaro. “Sta avvenendo, al contrario, -dice- quello che mi ero permesso di suggerire al tavolo del centrodestra, vale a dire un allargamento della coalizione a quelle aree civiche che pure avevano contribuito all’affermazione elettorale alle Regionali dove -lo ricordo- la nostra coalizione ha superato il 50% in Città. Rischiamo di smarrire il valore dell’unità. Resto del parere che la ricomposizione dell’alleanza regionale sia ancora possibile, a patto che si mettano da parte assurdi veti che impediscono che la discussione faccia passi in avanti. Il quadro politico-elettorale va semplificato con una proposta unitaria che coinvolga anche quelle forze che sono state fin qui trascurate o addirittura escluse con assurde pregiudiziali. Deve essere in altre parole modificato il metodo di lavoro poiché la pratica del volersi intestare ad ogni costo il candidato sindaco ha prodotto solo ritardi e incomprensioni. Si ragioni rapidamente sul metodo perché si rischia di arrivare davvero fuori tempo massimo. Catanzaro che simbolicamente e’ considerata una roccaforte del centrodestra – conclude – può rappresentare per questo dalla sinistra l’ultimo baluardo da abbattere per contestare poi al centrodestra la legittimità di governare la Calabria dopo il plebiscitario successo di qualche mese fa”.