La situazione sanitaria del carcere di Reggio Calabria “è fragilissima”. L’allarme è del Garante delle persone private della libertà personale del Comune, Giovanna Francesca Russo, che, spiega un comunicato, “ha ritenuto opportuno evidenziare fatti e criticità relativi al sistema sanitario penitenziario reggino, che necessita di particolare attenzione e soprattutto di un indirizzo istituzionale che non può più tardare”.
Russo sottolinea che “grazie al notevole impegno del personale infermieristico e del medico di guardia, il focolaio Covid, attualmente presente in istituto, sembra essere sotto controllo. Non sono state riscontrate gravi condizioni cliniche e la popolazione detenuta – fa rilevare – ha risposto in maniera matura e collaborativa, nonostante i forti disagi legati all’isolamento. Il microcosmo carcerario, con le sue note peculiarità assistenziali, necessita di un’assistenza sanitaria particolare e adeguata, conforme al rispetto della dignità delle persone detenute, così come cristallizzata dal dettato costituzionale e non è più tollerabile la permanenza di un costante stato di “emergenza” lavorativa che a sua volta determina criticità in relazione al diritto alla salute delle persone detenute”. L’Istituto di Arghillà, evidenzia il garante, può contare su un solo medico di turno. La gran parte del personale infermieristico e l’operatrice sociale hanno con contratti a tempo determinato ed a brevissima scadenza. È fondamentale che siano attivate tutte le procedure utili per la definizione stabile, e non emergenziale, del personale; non può essere ritenuta sufficiente l’ipotesi di un breve rinnovo dei contratti”.
L’istituto, “seppure circondato da un alto muro di cinta, non può essere considerato un’isola, né territoriale, né sanitaria. Così come la popolazione carceraria insiste territorialmente sul Comune di Reggio Calabria, i servizi sanitari che vi afferiscono dipendono dalle responsabilità del sistema sanitario chiamato a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza come al resto della popolazione residente. Ai lavoratori della sanità penitenziaria competono gli stessi diritti degli altri lavoratori della sanità. Migliorare la governance penitenziaria influisce nettamente sul miglioramento dello standard qualitativo di vita delle persone detenute, e di tutto il pianeta carcere”.