La Russia considera i risultati dei colloqui russo-ucraini a Istanbul sullo status neutrale e non nucleare dell’Ucraina come un significativo progresso. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, citato dalla Tass. Un portavoce del ministero della Difesa ucraino ha comunque precisato che non c’è nessun ritiro dei russi su vasta scala nelle aree di Kiev e Chernihiv ma solo movimenti limitati. “Il nemico ha ritirato le unità che hanno subito le perdite maggiori per rifornirle”, ha reso noto Oleksandr Motuzyanyk, aggiungendo che “l’assedio di Chernihiv continua, con missili e colpi di artiglieria lanciati dalle forze russe”. Ieri pomeriggio si è svolto l’atteso colloquio tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il presidente russo Vladimir Putin. E’ durato circa un’ora. Draghi ha esordito con un esplicito: “Presidente, l’ho chiamata per parlare di pace”. Al centro del colloquio tra il premier Mario Draghi e il presidente della Federazione russa Vladimir Putin c’è stato l’andamento del negoziato tra la Russia e l’Ucraina e i suoi ultimi sviluppi. Il presidente Draghi ha sottolineato l’importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale. Draghi ha ribadito la disponibilità del governo italiano a contribuire al processo di pace, in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia. “Nella telefonata con il premier Mario Draghi, il presidente russo Vladimir Putin ha riferito sugli sviluppi dei negoziati di martedì a Istanbul tra le delegazioni di Mosca e Kiev e sulla richiesta di Mosca in rubli il pagamento per le forniture di gas”, ha riferito il Cremlino citato dalla Tass. Russia e Cina hanno nel frattempo condannato le sanzioni unilaterali decise da Usa, Ue e alleati contro Mosca per la sua aggressione militare all’Ucraina, definendole “illegali e controproducenti”.