La guerra in Ucraina e il conseguente rischio di una carestia potrebbero innescare un incremento dei flussi migratori. Lo ha affermato il ministro dell’Interno, Luciana lamorgese, nel corso di un incontro con i giornalisti in prefettura, a Reggio Calabria, a conclusione dei lavori del Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica convocato proprio per discutere dei ripetuti sbarchi di migranti nella provincia. “La crisi alimentare – ha sottolineato Lamorgese – con il calo delle produzioni e il blocco delle esportazioni dovute al conflitto tra Russia e Ucraina, tra i più grandi produttori al mondo di materie prime, potrebbe innescare, al momento non quantificabile, un potenziale aumenti dei flussi, anche lungo tragitti e rotte, come quello ionico, che non avevano ancora fatto riscontrare dati statistici significativi, e che adesso, cominciano ad aumentare, alimentato soprattutto da migranti che arrivano dall’area più prossima al conflitto in atto”.
Il ministro ha poi detto: “Abbiamo già avuto modo di spiegare nei giorni scorsi ai sindaci della fascia ionica, tenuto conto dell’insufficienza delle finanze degli enti locali, che il ministero provvederà ad utilizzare direttamente i Fondi dell’accoglienza, senza ulteriori aggravi per i bilanci dei comuni. Mai come in questo momento – ha ribadito Luciana Lamorgese – così delicato e con una guerra alle porte, è necessaria una forte sinergia e unità delle istituzioni, a tutti i livelli, per rendere più sicuro il territorio e contrastare efficacemente i trafficanti di esseri umani. E non solo: stiamo per varare linee guida comuni per tutto il territorio, affinché i prefetti si muovano tutti nella stessa direzione. Peraltro – ha aggiunto – nei prossimi giorni avremo un incontro tra i ministri dell’Interno dell’area mediterranea per raccomandare una sforzo in più di solidarietà e di responsabilità dell’Europa. Così come abbiamo fatto con i controlli sugli aiuti alle imprese – ha detto ancora Lamorgese – anche per gli immigrati applicheremo lo stesso metodo. Sappiamo che il nostro paese ha bisogno di professionalità per superare meglio la crisi e rilanciarsi, e in tal senso, abbiamo sottoscritto con Ance e rappresentanze del settore turistico appositi protocolli per evitare sacche di illegalità”.