“Il Ponte sullo Stretto può rappresentare uno “shock” positivo per lo sviluppo occupazionale ed economico non solo calabrese e siciliano, ma nazionale ed europeo”. Lo afferma, a proposito della “vertenza Calabria” che lo vede a fianco della Regione insieme ai suoi omologhi di Cgil e Uil, il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. La sua confederazione, ricorda, “è sempre stata a favore di questa grande infrastruttura, fermata negli anni da tanti pregiudizi e ideologismi, ma in grado, se ben realizzata, di dare continuità territoriale al Paese, attrarre capitali privati, connettere il continente al bacino euromediterraneo e trasformare il Mezzogiorno in una formidabile arteria continentale di interscambio economico, commerciale, turistico. Naturalmente, perché ciò avvenga – puntualizza – bisogna che quest’opera sia realizzata in modo coerente a una strategia complessiva di riqualificazione e sviluppo produttivo, infrastrutturale e sociale”.
Il progetto, dunque, secondo Sbarra, “deve essere parte di una campagna di infrastrutturazione materiale e immateriale che passa da alcuni punti indifferibili: penso alla necessità di portare a compimento l’alta velocità/alta capacità, che ancora si fermano in Campania. Penso – prosegue – all’esigenza di costruire reti autostradali degne di questo nome anche in Calabria e Sicilia, al bisogno di avviare un grande piano per il risanamento idrogeologico, a quanto sia urgente mettere in campo politiche che sostengano le sinergie delle tante vocazioni produttive del Sud”.