CATANZARO/ “Che tragedia, che tragedia”. Ha gli occhi di una notte insonne la signora in pantofole e giubbino che si avvicina al cortile del palazzo di Catanzaro dove stanotte si è consumata la tragedia nella quale sono morti tre ragazzi di 12, 14 e 22 anni. All’interno del palazzo, la porta dell’appartamento della famiglia Corasiniti-Mazzei, è annerita dal fumo e le abitazioni vicine sono state evacuate anche se, a quanto sembra, non ci sarebbero problemi di stabilità per l’edificio. “Morire così – aggiunge la donna allontanandosi – nel modo più atroce. Non ci posso pensare”. Al secondo piano dello stabile, una delle inquiline dice di non essersi accorta di nulla e di essere uscita dalla propria abitazione solo quando sono arrivati i vigili del fuoco che hanno bussato al portone. “Non li conosco – dice – loro sono qui da poco”. Un’altra signora che abita nelle vicinanze parla dei figli della coppia. “Non li conoscevo nemmeno io – dice – so solo che avevano un ragazzo con problemi di salute”. Il padre delle vittime fa il venditore ambulante di abbigliamento nei mercatini rionali della città insieme al proprio genitore. La madre, che ha 42 anni, è casalinga.