Applausi lunghi e ripetuti, commozione e tante lacrime a Catanzaro dentro e fuori la basilica dell’Immacolata in occasione dei funerali di Saverio, Aldo e Mattia Corasoniti, i tre fratelli di 22, 16 e 12 anni morti nella notte tra venerdì e sabato scorsi nel rogo della loro abitazione nel quartiere Pistoia, nel quale sono rimasti feriti in modo grave anche i genitori Vitaliano e Rita, di 42 e 41 anni, e due loro fratelli, Antonello, di 14, e Zaira Mara, di 10, ricoverati in gravi condizioni negli ospedali di Catanzaro, Bari e Napoli. Davanti alle tre bare bianche, i genitori di Vitaliano e la sorella Gessica. Non c’erano i congiunti della madre delle vittime. “Troppo provati – spiega una parente- per poter essere qui”. Tra i palloncini bianchi tentano di nascondere la loro commozione gli amici e i compagni di scuola, che non riescono a trattenere le lacrime seguendo la funzione celebrata dall’arcivescovo monsignor Claudio Maniago. “Tutta la città e anche oltre -ha detto nell’omelia il presule- si stringe in un unico cordone di affetto, quasi ad arginare l’onda di dolore che ci trafigge il cuore lasciandoci nello sgomento e nello sconforto. L’arcivescovo ha elencato le domande che tutti si pongono di fronte a questa tragedia: “Perché è capitato? Perché così? Perché adesso? Perché proprio lì?”. “La prima telefonata di soccorso ai vigili del fuoco è partita da un piccolo rom al quale, però, è stato chiuso il telefono. Poi ha chiamato anche il padre e subito dopo anche un’altra donna rom. I rom, proprio loro, si sono precipitati per prestare i primi soccorsi, perché se i vigili del fuoco fossero arrivati prima questi piccoli angeli adesso non li avrei visti qua”. E’ un fiume in piena Maria Spina, madre di Vitaliano Corasoniti, il papà dei tre fratelli morti nell’incendio del loro appartamento di Catanzaro. La donna, ha preso la parola, sorretta dal marito e da un sacerdote, durante i funerali svoltisi ieri pomeriggio a Catanzaro.
L’ultimo saluto di Catanzaro ai ragazzi morti tra le fiamme
Si sono svolti venerdì 28 ottobre, nella Basilica dell’Immacolata, i funerali di Saverio, Aldo e Mattia Corasoniti, i tre giovani di 22, 16 e 12 anni morti nella notte tra il 21 e 22 ottobre nel rogo del loro appartamento del quartiere Pistoia di Catanzaro in cui sono rimasti feriti in modo grave anche i genitori Vitaliano e Rita, il fratello Antonello, di 14, e la sorella Zaira Mara, di 10. “Oggi è il giorno del dolore, un dolore collettivo e quindi più acuto e straziante. Non ci sono i genitori di Saverio, Aldo e Mattia a salutare per l’ultima volta i loro amati figli. C’è stata, non solo fisicamente, tutta la Città, coinvolta in una tragedia assurda e finora inspiegabile che sta costringendo tutti a fare un profondo esame di coscienza”, ha affermato Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro. Non importa che io sia sindaco – ha aggiunto Fiorita- da nemmeno quattro mesi, né servirebbe a nulla ricordare che il degrado delle nostre periferie si è sviluppato nell’arco di 20-30 anni nell’indifferenza generale. Nessuno può chiamarsi fuori e oggi tocca a me, come guida della nostra Comunità, farmi carico di questa immane tragedia e dei suoi dirompenti effetti sulla vita sociale della nostra Città. Ci siamo girati dall’altra parte, abbiamo lasciato indietro gli ultimi in tutti questi anni, quasi che non ci riguardassero i drammi quotidiani che si consumavano tra le mura degli insediamenti popolari. È il ‘sonno dell’indifferenza’, più volte denunciato da Papa Francesco nei suoi discorsi. Dobbiamo vincere questo sonno, trasformare il dolore per l’orribile fine di questi tre ragazzi innocenti in una nuova forza e in una nuova energia”. “Dobbiamo mettercela tutta -ha detto ancora il sindaco di Catanzaro- sapendo che non sarà facile cambiare una realtà compromessa da troppo tempo. Ma sappiamo anche che dobbiamo ricominciare da lì, dalle periferie, dai caseggiati senza servizi, dai quartieri-dormitorio. Come ha scritto il poeta Pasquale Panella in un brano di ‘Notre Dame de Paris’: ‘Il mondo non è qua, ma è qua che cambierà e si mescolerà. E ricomincerà da qui’. Addio Saverio, Aldo e Mattia”. Intanto è stato verificato che ammonta a 5.000 euro al massimo la somma di denaro in contanti trovata nell’appartamento della famiglia Corasoniti- Mazzei. E’ quanto si è appreso in ambienti investigativi dopo che giovedì altre fonti vicine alle indagini avevano parlato di una somma prossima ai 30 mila. Si tratta di banconote di vario taglio, gran parte delle quali inutilizzabili perché danneggiate dal fuoco. Una somma che sarebbe quindi in linea con l’attività di Vitaliano Corasoniti, di 42 anni che lavora come venditore ambulante di abbigliamento insieme al padre. Si è appreso anche che sono in miglioramento le condizioni della moglie di Vitaliano Corasoniti, Rita Mazzei, di 41 anni, che è ricoverata nel Centro grandi ustionati di Bari. La donna ha ripreso conoscenza e sarebbe anche consapevole di quanto è accaduto.