CATANZARO/ “La manovra lancia un chiaro segnale: è un attacco al lavoro dipendente, strizza l’occhio all’evasione fiscale e penalizza fortemente il Mezzogiorno e la Calabria”. Lo ha affermato il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, intervenendo a Catanzaro allo sciopero organizzato da Cgil e Uil contro la manovra del governo Meloni. “Parte da Catanzaro -ha spiegato Biondo- la settimana di mobilitazione di Cgil e Uil contro una manovra economica iniqua, pericolosa e asociale. Asociale perché non prende in considerazione le proposte dei sindacati, perché se la prende con i giovani per quanto riguarda la questione del bonus per l’istruzione, perché se la prende con le fasce più deboli della posizione con riferimento al reddito di cittadinanza, e perché se la prende con le donne con l’opzione donne. In Calabria poi – ha rilevato il segretario della Uil Calabria – c’è una ragione in più per stare in piazza: è il 143, una norma messa in fondo alla legge di bilancio da un manovratore che vuole la secessione del Paese, perché questo non è regionalismo differenziato ma è qualcosa di più pericoloso, in quanto i Lep non saranno più determinati e finanziati così come dice la Costituzione in base al fabbisogno reale del Mezzogiorno e della Calabria ma in base alle volontà politiche di questo governo che trascura fortemente il Mezzogiorno. A chi in questi giorni e in queste ore sta dicendo di essere favorevole al regionalismo differenziato costituzionale con il fondo perequativo diciamo di prendere una posizione molto chiara: lo diciamo anche al presidente della Regione Calabria Occhiuto”.