La capacità di penetrazione della ‘ndrangheta in territori in apparenza vergini e incontaminati è testimoniata in modo inquietante dall’agguato al Bar del Parco di Pescara, risalente al primo agosto dell’anno scorso. Il brillante lavoro investigativo della Procura ha portato alla luce uno scenario rimasto per troppo tempo nascosto, di legami costruiti nel tempo e consolidati tra importanti esponenti della ‘Ndrangheta, la ‘Ndrina Ursino di Locri nella fattispecie, e certi ambienti. Il punto d’innesco sono il traffico e lo smercio di cocaina a livelli medio alti, ma poi c’è l’opportunità di riciclare denaro attraverso operazioni commerciali e reclutare collaboratori in affari di varia natura. Dall’altra parte la possibilità di accedere a fonti di finanziamento facili e immediate, come avevano immaginato le due vittime dell’agguato, Walter Albi, attirato da una società di investimenti a Londra, ma riconducibile a personaggi calabresi, e l’ex calciatore Luca Cavallito, interessato a realizzare case galleggianti al Porto Turistico di Pescara, progetto che aveva bisogno di importanti risorse economiche. Ecco come nasce un sodalizio che, però, impone una disciplina, disattesa da Albi e Cavallito, per questo condannati a pagare a caro prezzo. Il tutto nella tranquilla Pescara, con un tenore di vita paragonabile a tante altre tranquille città italiane dove, tuttavia, il terreno è fertile per attività altamente criminali, grazie all’omertà di certi ambienti e la possibilità di prosperare senza dare nell’occhio. Gli inquirenti pescaresi sono consci di essere solo all’inizio del viaggio, la Distrettuale Antimafia dell’Aquila è stata messa a conoscenza dell’inquietante realtà; il faro ora è acceso e gli sviluppi potrebbero essere molteplici. Intanto, oggi si saprà cosa avranno da dire al giudice, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Natale Ursino, ritenuto mandante dell’agguato e rinchiuso nel carcere romano di Rebibbia, e ancor di più colui che è considerato l’esecutore materiale, Cosimo Nobile, il pregiudicato pescarese che si trova nel carcere di Lanciano.