“La lotta alla mafia non ammette attese, né si rende compatibile con i tempi della burocrazia ministeriale. Quanto accaduto a Cassano allo Ionio, con l’omicidio di Antonella Loparno, massacrata a colpi di Kalashnikov, ci dice che la recrudescenza criminale nella Sibaritide sta acquisendo drammaticamente i contorni dell’ordinarietà. E’ inaccettabile”. Lo affermano, in una nota, la deputata del Movimento Cinque Stelle Vittoria Baldino ed il capogruppo dello stesso partito nel Consiglio regionale della Calabria, Davide Tavernise. “Eppure da tempo -aggiungono- è forte il monito del giudice Gratteri, che puntualmente chiede allo Stato di potenziare le forze dell’ordine e la polizia giudiziaria nella Sibaritide, trattandosi di un’area particolarmente a rischio e vulnerabile al sistema criminale. Come denunciato dal procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, in questo momento mancano all’appello: 1.700 magistrati, ventimila poliziotti, diciottomila carabinieri, sedicimila agenti di polizia penitenziaria e novemila finanzieri. Lo Stato è l’unica alternativa alla ‘ndrangheta e nella Sibaritide lo Stato deve manifestarsi con la sua presenza sul territorio. Corigliano Rossano e la Sibaritide non possono più attendere oltre l’elevazione a primo dirigente del Commissariato e il rimpinguamento del personale di polizia, che da tempo aspetta di arrivare alle 71 unità. Contro la mafia serve tolleranza zero. Basta attese. Questo Governo completi il percorso di potenziamento avviato dall’esecutivo precedente”.