LAMEZIA TERME. C’erano anche minorenni in una rete di spacciatori di marijuana e cocaina attiva nel centro storico di Lamezia Terme, e in particolare piazza Mercato Vecchio. Emerge da indagini del commissariato di P.S. cittadino e della Squadra Mobile di Catanzaro, che hanno portato a un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di 10 giovani lametini. Due di loro sono ritenuti responsabili anche di tentata estorsione e danneggiamento mediante incendio nei confronti del titolare di un’attività di autorimessa e commercio di legname. Proprio da queste intimidazioni erano partite le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica lametina e risalite a un gruppo criminale in cui alcuni, tra cui i minorenni, si occupavano della raccolta del denaro e dello spaccio al minuto, mentre i capi risolvevano i dissidi interni e curavano la bonifica delle autovetture in uso agli indagati, per rimuovere eventuali microspie. Cinque persone sono finite in carcere e cinque sottoposte all’obbligo di dimora. Le indagini hanno permesso di ricostruire una tentata estorsione, dalla quale poi si è giunti ad individuare uno spaccio di droga nell’hinterland di Lamezia Terme. In carcere sono finiti Francesco Cerra, 26 anni; Giuseppe Saladino, 31 anni; Emanuel Fiorino, 26 anni; Cristian Greco, 27 anni (già detenuto), Giovanni Roberto, 36 anni, tutti residenti a Lamezia Terme e già noti alle forze dell’ordine. L’obbligo di dimora riguarda, invece, Davide Caputo, 24 anni; Bruno Cortese, 20; Morrison Alessio Gagliardi, 22; Doru Ionut Pirciu, 27; Francesco Raso, 23 anni, anche loro residenti a Lamezia. Cerra e Saladino sono ritenuti responsabili di tentata estorsione e danneggiamento mediante incendio nei confronti del titolare di un’attività di autorimessa e commercio di legname, che aveva trovato nei mesi precedenti l’incendio in tre circostanze biglietti manoscritti dal contenuto minatorio a cui non aveva dato peso. Subito dopo, l’imprenditore è stato avvicinato da Cerra e Saladino che gli avevano chiesto “di mettersi a posto”, quindi la vittima aveva subito l’incendio della sua attività e delle auto parcheggiate. Da questa indagine è poi emerso che i due facevano parte di un gruppo più consistente di spacciatori, prevalentemente di canapa indiana, venduta a diversi giovani che frequentavano i locali del centro storico di Lamezia Terme ed in particolare Piazza Mercato Vecchio, rivelatasi area di catalizzazione delle attività illecite. Nelle indagini di carattere tecnico, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, è stato evidenziato anche l’incendio dei una autorimessa, quindi lo spaccio di droga con la divisione dei ruoli e la ripartizione dei compiti con collegamenti con elementi della criminalità organizzata del cosentino. In particolare, all’interno del gruppo erano stati individuati alcuni ragazzi, tra cui dei minorenni, incaricati della raccolta del denaro e dello spaccio al minuto, mentre i capi dell’organizzazione si occupavano della risoluzione dei dissidi interni, ma anche della “bonifica” delle autovetture in uso agli indagati, per rimuovere eventuali microspie. Gli arrestati sono stati condotti alla Casa Circondariale di Catanzaro. Nel corso delle perquisizioni sono state rinvenute due piante di canapa indiana e una modica quantità di hashish.