Alle 05:20 della mattina del 28 dicembre 1908 si verificò uno dei più forti terremoti del Mediterraneo: il sisma, di magnitudo 7.1, ebbe epicentro in mare e generò il maremoto più rovinoso di cui si ha memoria in Italia con effetti devastanti sulle coste della Sicilia orientale e il sud della Calabria. Nel giorno del 115esimo anniversario dell’evento che distrusse Messina, il team di Ingvterremoti pubblica sul proprio sito la story map ’28 dicembre 1908: l’alba di dolore sullo Stretto’, strutturata in sei capitoli. Si inizia con la descrizione delle caratteristiche principali del grande terremoto secondo le analisi delle registrazioni strumentali e delle stime macrosismiche. ll sisma ebbe epicentro in mare e generò un maremoto con effetti devastanti. Le prime onde si abbatterono sulle coste che affacciano sullo Stretto e raggiunsero la Sicilia orientale dopo circa 5-10 minuti dalla scossa principale, come è documentato nel video che simula la propagazione dello tsunami. Sono poi rappresentati gli effetti sul territorio e sull’ambiente del terremoto e del successivo maremoto. Una mappa interattiva delle intensità macrosismiche mostra i danni più gravi (equivalenti a effetti di XI e X grado della scala Mcs) e la grande estensione dell’area di danneggiamento, circa 600 km quadrati. La scossa fu percepita a Messina e in Calabria dove il terremoto ebbe effetti distruttivi in un’area molto più estesa di quella siciliana, comprendente tutto il versante occidentale del massiccio dell’Aspromonte. La story maps dell’IngvTerremoti racconta alcune storie di cosa avvenne subito dopo il terremoto-maremoto, a partire dal lungo tragico silenzio che isolò per molte ore Messina e Reggio Calabria dal resto d’Italia. Grazie ai contributi estratti da “Cento Anni, Speciale Terremoto Messina” pubblicato dalla Gazzetta del Sud il 28 dicembre 2008 e da alcuni parti del video “I primi soccorsi” di Salvatore De Maria (Gazzetta del Sud online). Il governo seppe con notevole ritardo quanto accaduto nell’area dello Stretto: Il primo messaggio fu spedito dal comandante della nave torpediniera “Spica” alle 14:50 del 28 dicembre, da Marina di Nicotera, in Calabria, la prima stazione telegrafica funzionante. I primi soccorsi sono arrivati via mare da Catania e il 30 dicembre arrivano Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena che durante quei terribili giorni divenne “l’Angelo della Carità”, prodigandosi per assistere i feriti. Alle operazioni di soccorso parteciparono numerose navi mercantili e navi da guerra di Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Germania, Grecia, Spagna, Russia e Stati Uniti. L’intervento che più di ogni altro accese uno storico legame con la popolazione messinese fu quello di tre unità della squadra navale russa che offrirono l’aiuto dei loro equipaggi ai terremotati. La story map si conclude con la testimonianza di alcuni dei numerosissimi contributi di “Poeti e scrittori” che scrissero pagine accorate sul terremoto del 28 dicembre 1908 pubblicati sia in Italia che all’estero.