L’influenza picchia ancora duro. Nella settimana tra Natale e Capodanno, secondo il nuovo bollettino della sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, sono stati poco più di 1 milione gli italiani messi a letto da sindromi simil-influenzali. Il numero reale potrebbe però essere più alto a causa dei ritardi di notifica causati dalle festività di fine anno. “Al momento è difficile prevedere quando ci sarà il picco. È tuttavia probabile che nelle prossime settimane ci sarà ancora una circolazione sostenuta dei virus respiratori, specie con la riapertura delle scuole”, afferma Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. E ci si avvia verso i 7 milioni di casi. Dal novembre scorso infatti, da quando cioè è partita la sorveglianza, sono 6,7 milioni i casi di influenza in Italia. La passata stagione aveva chiuso il 2023 con un dato piuttosto elevato che ha toccato i 14 milioni di casi. Per quanto riguarda invece gli ultimi dati di questi giorni, la scorsa settimana i bambini piccoli sono stati i più colpiti: se l’incidenza media nella popolazione è stata di 17,5 casi per mille abitanti, al di sotto dei cinque anni, hanno contratto i virus respiratori 48,7 bimbi ogni mille. Quanto alla gravità, al momento, per l’esperta dell’Iss non sembrano emergere segnali di maggiore aggressività del virus influenzale circolante quest’anno. Intanto, sembra rallentare il Covid. Secondo l’ultimo monitoraggio del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’ultima settimana l’indice di trasmissibilità è stabile e sotto soglia epidemica a 0,75. In calo i contagi segnalati (38.736) e i ricoveri, sia nei reparti sia in terapia intensiva.