Continuare la mobilitazione per il lavoro, per i diritti, per la pace e la difesa della Costituzione! È l’obiettivo emerso dall’Assemblea Generale della Fiom Cgil Calabria tenutasi a Lamezia Terme. Durante i lavori, che hanno visto l’approvazione della relazione del Segretario Generale Fiom Cgil Calabria Umberto Calabrone, il contributo del Segretario Generale Cgil Calabria Angelo Sposato e quello del Segretario Nazionale Organizzativo Fiom Cgil Luca Trevisan, si è analizzata -è scritto in una nota- “la stagnazione in cui versa l’apparato industriale nazionale e regionale, da tempo senza una vera visione, né politiche di sostegno adeguate. Ne sono conferma -secondo Fiom Cgil- le tante crisi aperte e questa situazione non è stata minimamente presa in considerazione dall’azione del governo di destra-centro della Meloni. La Legge Finanziaria approvata porta ancora più di prima il segno dell’iniquità fiscale, della scarsa redistribuzione della ricchezza, del blocco della mobilità sociale, del peggioramento delle condizioni dei lavoratori, dei disoccupati, degli inoccupati, dei pensionati, delle gravi e crescenti disuguaglianze sociali e territoriali. Abbiamo fatto bene come Fiom e come Cgil -aggiunge la nota- a provare a contrastare con la mobilitazione e gli scioperi dei mesi scorsi questa deriva e queste scelte scellerate e dobbiamo continuare la mobilitazione, avendo chiaro l’obiettivo di unificare le lotte, contrastare i neocorporativismi e la contrapposizione degli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici, continuando a svolgere quella funzione di unità nazionale da sempre rivendicata ed esercitata. In Calabria, -aggiunge ancora la nota della Fiom Cgil- l’azione fallimentare della Giunta Regionale di centro-destra, in combinato disposto con le scelte del governo, sta determinando una condizione disperata di arretramento sociale, democratico e ulteriori riduzioni al diritto alla salute, con una ripresa incessante dell’emigrazione, che sta portando allo spopolamento di intere aree soprattutto interne e rurali. Stanno andando in fumo e comunque stanno perdendo di incisività i propositi di rilancio economico, sociale ed occupazionale riveniente dalla programmazione del PNRR e degli altri programmi di intervento dell’UE. Drammatica continua ad essere la condizione occupazionale in generale. Quella industriale, per quanto ci riguarda, segna le condizioni più gravi con la crescita della precarietà e del lavoro insicuro, spesso dovuto -conclude la nota della Fiom Cgil- al permanere delle catene di subappalto al massimo ribasso ed alla quasi totale assenza di controlli, tutele, vista l’inadeguatezza dei servizi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro (Spisal), dovuti a scelte del governo nel depotenziare il sistema dei controlli”.