La sconfitta, netta, del centrodestra nella corsa per l’elezione del nuovo presidente della Provincia di Catanzaro, fotografa la situazione assolutamente allucinante in cui la coalizione si trova nella città capoluogo e non solo. Lo scrutinio delle schede ha consegnato un dato inoppugnabile: nel centrodestra sono stati molti i franchi tiratori che hanno impallinato Tommaso Brutto, incauto pretendente alla poltrona che è stata di Wanda Ferro. La certificazione è venuta dall’on. Giuseppe Galati che, a scrutinio ancora aperto ma ormai incanalato verso l’esito che poi è arrivato, ha parlato di “traditori senza ritegno” nel centrodestra. Da “incorniciare”, poi, a testimonianza di quanto i rapporti nel centrodestra catanzarese siano sfilacciati, la scontro avvenuto nei pressi del Palazzo della Provincia tra il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo ed il suo ex assessore Massimo Lomonaco, considerato un fedelissimo di Mimmo Tallini. I due sono arrivati alle mani e sono finiti entrambi, seppure a distanza di qualche minuto l’uno dall’altro, in ospedale per farsi medicare. Vecchie ruggini, rancori sedimentati, amplificati nei mesi scorsi dalla “rimozione” di Lomonaco e di altri ex assessori dalla Giunta Abramo. Gli ematomi determinati dalle botte tra sindaco ed ex assessore rientreranno di qui a qualche giorno, ma i veleni sottostanti continueranno a sviluppare i loro effetti. Certamente sulla vita dell’amministrazione comunale, quasi certamente sulle potenzialità complessive di un centrodestra che ogni giorno di più dà l’impressione di una armata Brancaleone.