REGGIO CALABRIA. “Ha vinto la legalità, ma resta un enorme rammarico perchè tutto questo si sarebbe potuto evitare”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta alla presenza dei componenti del direttivo dell’associazione degli industriali, sulla lunga e complessa vicenda che ha riguardato la Camera di commercio, che prima ha registrato la decadenza di Lucio Dattola, rieletto illegittimamente presidente per la quarta volta, poi ha subito il commissariamento. “Una brutta storia – ha detto – scaturita dall’ostinazione di chi non ha inteso rispettare due diversi provvedimenti della magistratura e dunque oggi ha sulla coscienza la decisione della Giunta regionale. Una decisione che era inevitabile anche perchè in caso contrario avrebbe certamente preso posizione il ministero dello Sviluppo economico. Nessuno ha mai avuto un problema personale con l’amico Dattola, che però non poteva più presiedere l’ente camerale. E tuttavia, al di là delle valutazioni sul piano umano, la necessità di un ricambio alla guida della Camera non era solo imposta dalla legge ma suggerita da ragioni di opportunità. Non si può sedere per vent’anni sulla stessa poltrona senza avvertire l’esigenza di un fisiologico cambio di passo”. In secondo luogo, aggiunge il presidente di Confindustria, “qui nessuno ha inteso disarcionare Dattola per prendere il suo posto. Se solo avessimo avuto un’idea di questo tipo – ha spiegato – non avremmo spinto così tanto per l’immediata elezione del nuovo presidente. Il vecchio consiglio camerale avrebbe certamente designato una personalità espressa da Lucio Dattola che in quel consesso godeva di una larghissima maggioranza”. A Confindustria e al suo presidente, ha detto Cuzzocrea, “interessa solo una Camera che funzioni, che crei sviluppo e che non tenga immobilizzato un ‘tesorettò mentre le aziende muoiono. Quel denaro non va sprecato ma investito attivamente sull’aeroporto dello Stretto, sulla stazione sperimentale delle essenze, sul consorzio del bergamotto, sulla promozione turistica. Come diceva don Milani, non basta avere le mani pulite se poi le si tengono in tasca”. Il commissariamento, affidato dalla Giunta regionale al dirigente del dipartimento Attività produttive Francesco Venneri, secondo quanto si legge nel decreto firmato dal vicepresidente Viscomi, durerà al massimo 120 giorni e comunque fino al completamento delle procedure per l’elezione del nuovo consiglio camerale che a sua volta sceglierà il prossimo presidente. “Entro sei mesi avremo un nuovo vertice – ha aggiunto Cuzzocrea – anche perchè, dopo una sentenza del Tar e un’ordinanza del Consiglio di Stato che entra di fatto già nel merito, le probabilità di una sentenza difforme dei giudici di secondo grado sono bassissime”.