CATANZARO. “Il 19 ottobre scorso, negli uffici della Regione Calabria, una delegazione di sindaci dei comuni della Presila cosentina e alcuni rappresentanti del Comitato Ambientale Presilano hanno ricevuto rassicurazioni dal Dirigente generale del Dipartimento Ambiente, Domenico Pallaria, e dal coordinatore dello staff del Presidente Oliverio, Franco Iacucci, che sarebbe stato avviato un procedimento per verificare l’esistenza di presupposti per ritirare in autotutela l’autorizzazione impatto ambientale rilasciata alla MiGa srl per l’impianto di contrada San Nicola di Celico”. Lo afferma, in una nota, il deputato Sebastiano Barbanti, di Alternativa libera. “La richiesta di ritiro dell’autorizzazione – aggiunge – è stata sottoscritta da ottomila cittadini, 12 sindaci e 19 parlamentari, tra cui il sottoscritto, anche in relazione alle molte manifestazioni di protesta contro l’impianto in questione tra le quali spicca quella di sabato scorso che ha potuto contare su una nutrita partecipazione di cittadini ed autorità. A sostegno della richiesta di ritiro sono state allegate le motivazioni utilizzate nella presentazione del ricorso al TAR contro il rilascio dell’AIA. Ricorso ancora pendente presso il TAR di Catanzaro”. “Preso atto di questo – dice ancora Barbanti – ci preme che le “rassicurazioni” dei dirigenti della Regione vengano messe nero su bianco e soprattutto rispettate. Sfiducia che non solo deriva dai proclami che abbiamo letto ed ascoltato in abbondanza, ma di fatti, tranne quelli peggiorativi, se ne sono visti pochi. Non sono bastate nemmeno le pressioni del Ministro dell’Ambiente che, dopo la mia interrogazione sulla quinta deroga, ha ribadito il divieto di ricorrere alle ordinanze contingibili ed urgenti che permettono di sversare nelle discariche private e per tutta risposta è arrivata anche la sesta deroga”. “Oggi stesso – conclude il deputato – chiederò un incontro per verificare di persona a che punto sono le valutazioni sul ritiro dell’autorizzazione. La salute delle persone non può aspettare”.