CATANZARO. “Esprimiamo plauso e soddisfazione per la decisione assunta dal Comune di Reggio Calabria e dal suo Sindaco, Giuseppe Falcomatà, di utilizzare 84 immobili, assegnati dall’Agenzia Nazionale per i beni confiscati alle mafie, per soddisfare le esigenze delle tante famiglie povere che da anni sono in emergenza abitativa”. Lo affermano, in una nota, Cgil, Fillea e Sunia della Calabria. “È da più anni – spiega una nota – che chiediamo che il patrimonio confiscato in Calabria alla ndrangheta e che risponde alle esigenze ad uso abitativo, sia utilizzato per contrastare il bisogno di un tetto adeguato delle migliaia di famiglie che da tantissimi anni giacciono nelle graduatorie comunali per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Quanto affermiamo, oltre ad essere contenuto nelle nostre “proposte per un piano dell’abitare della Calabria”, rappresenta quello che da più tempo andiamo a chiedere ai Prefetti calabresi nei tanti incontri consumati sull’emergenza abitativa. L’esempio del Comune di Reggio Calabria – scrivono le tre sigle – è doppiamente significativo: innanzitutto per il fatto che si toglie alla criminalità ciò che è stato rubato alla comunità e si decide di restituire ai “bisogni immediati” della comunità; la ricaduta benefica degli effetti di tale decisione a favore di interi nuclei familiari meno abbienti. Vogliamo auspicare che questo esempio – conclude la nota – sia seguito da altri Comuni calabresi ai quali l’Agenzia Nazionale per i beni confiscati assegnerà immobili ad uso abitativo. Non risolveremo totalmente l’emergenza abitativa ma risponderemo immediatamente alla richiesta disperata di aiuto di tantissime famiglie calabresi oltre ad iniziare un percorso che incoraggerà altre importanti assunzioni di responsabilità”.