CATANZARO. Botta e risposta fra il consigliere regionale Domenico Tallini (Fi), e il deputato grillino Paolo Parentela sul futuro della cardiochirurgia catanzarese. “E’ una politica distruttiva, demagogica, senza sbocchi e prospettive quella portata avanti in Calabria – attacca Tallini – e in particolare nella città di Catanzaro, dal Movimento Cinque Stelle. Invece di suggerire soluzioni ai problemi – reali o presunti che siano – secondo il consigliere regioale – i parlamentari pentastellati si concentrano sul gioco al massacro, proponendo la soppressione di strutture sanitarie di eccellenza. Questo significa, senza giri di parole, chiedere che venga sospeso l’accreditamento al sistema sanitario regionale di cardiochirurgia. Non basta dire che si è dalla parte dei pazienti e degli operatori. Si vuole, in altre parole, gettare il bambino con l’acqua sporca, senza curarsi degli effetti devastanti di tale posizione. Se cardiochirurgia deve essere adeguata e potenziata, allora i parlamentari, di tutti gli schieramenti, si uniscano in una battaglia per ottenere mezzi e risorse. Invocarne la chiusura, sulla base di criteri e procedure quanto meno discutibili – dice Tallini – e forse illegittimi, evidentemente ha altri fini. Dispiace che anche il deputato espressione della città non riesca a sottrarsi dalla morsa dei suoi colleghi di altre province e si presti a questi attacchi concentrici contro il Capoluogo. Mi auguro che gli elettori catanzaresi si ricordino delle crociate anti-Catanzaro del Movimento Cinque Stelle e dei suoi parlamentari. Noi, come Forza Italia, difendiamo con ostinazione la nostra Università, le nostre strutture ospedaliere, i nostri cittadini, i nostri bravi medici. Siamo consapevoli che tante cose non vanno per il verso giusto in sanità, che sicuramente poteva esserci maggiore attenzione nell’attività di cardiochirurgia, ma riteniamo che non esistano i presupposti per la chiusura di un reparto che, nonostante ciò che ne pensano Parentela, Nesci e compagnia, riesce a dare risposte di qualità al territorio e caratterizza positivamente il sistema sanitario del Capoluogo”. In risposta alle accuse del consigliere Tallini arriva la replica di Parentela. “Non è mentendo alla comunità e creando confusione – dice – che renderemo Catanzaro migliore, pronta alle sfide del futuro. Le affermazioni di Tallini e di altri consiglieri comunali denotano indifferenza sul problema della sicurezza oggettiva del reparto e la volontà esclusiva di raccogliere consensi alterando i fatti e veicolando bugie a ripetizione. Noi non vogliamo la chiusura di Cardiochirurgia del policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro. Ci interessa, invece, – spiega – che la struttura abbia tutti i requisiti indispensabili previsti dalle norme, per tutelare appieno la salute dei pazienti e degli operatori. Se Tallini e i suoi compagni di merenda vogliono continuare ad insabbiare la realtà perpetuando l’illegatà lo dicano a chiare lettere e non facciano gli ipocriti con i catanzaresi. Il M5s – assicura – vuole semplicemente una cardiochirurgia che possegga i crismi per essere un’eccellenza reale e non soltanto sbandierata. Lo sciacallaggio politico – prosegue l’esponente 5 stelle – è il classico sistema di quella casta che ha reso Catanzaro fanalino di coda tra i capoluoghi di regione. Il fallimento del loro operato si legge nelle parole di attacco nei nostri confronti, che denotano poca conoscenza dei problemi che ci circondano e delle soluzioni proposte dal M5s. Tallini si agita soltanto per difendere se stesso, – afferma – poichè nell’organizzazione dei servizi sanitari catanzaresi ha sempre avuto un ruolo chiave, come sanno perfino le pietre. Non abbiamo mai sentito una sua parola a tutela dei pazienti, dei medici e degli infermieri della Cardiochirurgia, a fronte di un documento inequivocabile sulle condizioni del reparto, peraltro fornito dalla commissione di controllo, non dai parlamentari 5 stelle”. Parentela conclude affermando : “I nostri avversari se ne facciano una ragione: il M5s non vuole chiudere cardiochirurgia, ma la vuole a norma di legge, per regalare a Catanzaro ed alla Calabria un reparto intoccabile. Tallini si assuma la responsabilità di smentire la commissione oppure faccia il saltimbanco come Scura; il quale, pur sapendo della verifica in corso d’opera, durata 5 mesi, è intervenuto soltanto quando ha letto le conclusioni dei controlli sulla Cardiochirurgia, evidentemente non gradite al commissario e al suo dichiarato amico Quattrone, il rettore dell’Università”.