GIOIA TAURO. Quattro persone hanno perso la vita in un incidente stradale in galleria che ha coinvolto un’autovettura e un mezzo pesante. Per cause ancora in fase di accertamento da parte della Polizia Stradale di Vibo Valentia, un’auto con a bordo i quattro ragazzi di Gioia Tauro si è schiantato contro il tir. Tutti gli occupanti del fuoristrada sono morti ed a nulla sono valsi gli immediati soccorsi anche ad opera dei Vigili del fuoco e dei sanitari del 118. I ragazzi si trovavano a bordo di una Fiat 500 modello “L” e provenivano da Cosenza. Le vittime, tutte di Gioia Tauro, sono: Marzio Canerossi, 22 anni; Fortunato Calderazzo, 22 anni; Giuseppe Speranza, 24 anni; Francesco Carrozza, 22 anni. Secondo una prima ricostruzione, per cause in fase d’accertamento, la Fiat 500 avrebbe urtato il montante di una galleria. A causa dell’urto, i corpi dei quattro ragazzi sono sbalzati fuori dall’abitacolo venendo travolti da un tir che li seguiva. L’autista del mezzo pesante si trova attualmente ricoverato all’ospedale di Vibo Valentia in stato di shock. Scene strazianti dei familiari delle vittime all’obitorio dell’ospedale di Vibo dove i corpi dei ragazzi sono stati portati. Indagini sono state avviate dalla Procura di Vibo e dalla Polizia Stradale. Intanto l’amministrazione comunale di Gioia Tauro ha proclamato il lutto cittadino in seguito alla morte dei quattro ragazzi. ”Questo – ha detto il sindaco, Giuseppe Pedà – è un giorno triste e terribile per l’intera città di Gioia Tauro, stretta in un solo abbraccio con i parenti e i familiari di quattro giovani ragazzi morti all’alba in un terribile incidente stradale. Quattro ragazzi meravigliosi e pieni di vita, falcidiati da un destino cinico e brutale. Questo – ha detto ancora il sindaco – non è il momento delle recriminazioni né delle analisi; è il momento del silenzio, della riflessione e della preghiera. Da padre il mio pensiero va ai genitori delle vittime, oggi colpiti da un dolore che acceca e stravolge. Nessuna parola e nessun gesto può lenire neppure lontanamente lo strazio di chi perde un figlio. Nel rispetto del ricordo dei nostri giovani concittadini abbiamo inteso proclamare il lutto cittadino Contro la brutalità della morte – ha concluso Pedà – l’uomo non può nulla, fuorché conservare il culto della memoria e del ricordo”.