SALERNO. Il Tribunale di Salerno deciderà, entro aprile, sulla richiesta avanzata dai sostituti procuratori della Repubblica di Salerno, Alfano e Minerva, nella requisitoria del processo per illecita avocazione dell’inchiesta “Why Not” e per l’illecita revoca dell’inchiesta “Poseidone” all’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, oggi sindaco di Napoli. La Procura salernitana ha chiesto tre anni di reclusione per l’ex Procuratore aggiunto di Catanzaro Salvatore Murone e per Giancarlo Pittelli, all’epoca parlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia in Calabria. Due anni e sei mesi sono stati chiesti dai due pm per Giuseppe Galati, ex sottosegretario alle attività produttive, e per Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle Opere della Calabria. I quattro sono accusati di corruzione in atti giudiziari insieme all’ex Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Mariano Lombardi, nei confronti del quale non si è proceduto perché nel frattempo deceduto. L’ex pm Luigi De Magistris, che risulta parte lesa in questa vicenda, si era costituito parte civile nel processo. Lo stesso De Magistris ha affermato di attendere «con tanta fiducia e sete di giustizia» la sentenza anche se – ha sottolineato – arriverà «con molto ritardo». Il processo è durato cinque anni e De Magistris, dal 2011 sindaco di Napoli, è stato ascoltato in dibattimento. «In aula – ha evidenziato l’ex pm di Catanzaro – ho ricostruito vicende gravissime e mi auguro che la sentenza possa ricostruire un pezzo di storia e verità. Le due inchieste avrebbero fatto luce su fatti gravissimi accaduti nel nostro Paese». Per il 20 aprile è fissata l’udienza per le controrepliche finali dei pm e dei difensori degli imputati. La Corte si ritirerà poi in Camera di Consiglio per emettere la sentenza.