CATANZARO. La documentazione relativa all’annullamento, da parte del commissario Luciano Pezzi, delle nomine della Regione nel settore sanitario sono stati acquisiti dagli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro scattata a seguito dell’esposto presentato dalla parlamentare Danila Nesci (Movimento 5 Stelle). Il procuratore aggiunto di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, che sta coordinando personalmente le indagini condotte dagli investigatori del Nisa (Nucleo investigativo sanità e ambiente), ha disposto l’acquisizione degli atti relativi all’annullamento delle nomine dei commissari delle Aziende sanitarie e ospedaliere oggetto dell’inchiesta, come già era emerso all’epoca dell’audizione di Pezzi in Procura, avvenuta il 6 ottobre scorso , quando il commissario ad acta per la sanità spiegò di aver già avviato le necessarie procedure e di essere solo in attesa delle controdeduzioni chieste agli interessati, gli stessi commissari delle Aziende “attenzionate”. La documentazione si aggiunge agli atti relativi ai procedimenti con cui si è giunti alle nomine dei commissari delle Aziende sanitarie da parte della Giunta regionale calabrese, che sono stati acquisiti dagli uomini del Nisa nell’immediatezza dell’avvio dell’inchiesta, nella quale ancora non compare il nome di alcun indagato. Le nomine oggetto delle indagini sono al centro delle segnalazioni fatte in sede penale e in sede contabile dalla deputata Nesci, la quale ha chiesto di verificarne la legittimità dal momento che esse sono avvenute nonostante una delibera della Giunta regionale del 2010 in cui è previsto “che tali provvedimenti spettavano solo al governo, tramite il commissario per il rientro dal debito sanitario”, posto che invece era vacante fino a metà settembre quando è arrivata la nomina di Pezzi, in precedenza sub-commissario nello stesso Ufficio.