La città di Crotone e l’intera Calabria gioiscono per la grandissima impresa sportiva della squadra di calcio crotoniate promossa matematicamente per la prima volta nella massima seria calcistica italiana. Un grandissimo risultato che onora tutta la regione che mancava dal calcio importante da un pò di anni, dopo l’ultima apparizione della Reggina. La festa è esplosa venerdì sera, al termine della sfida di Modena conclusa sull’a 1 a 1 con conseguente promozione matematica, nel centro città, davanti allo stadio Ezio Scida e sul lungomare cittadino. E poi, soprattutto nella giornata di sabato, all’arrivo di squadra e società all’aeroporto Sant’Anna. Poi tutti in città, in un’atmosfera festante e caliente prolungatasi fino a notte. Un traguardo storico, impensabile fino a qualche anno fa, che premia la città e la regione, invogliandole al riscatto sociale per un territorio isolato da decenni e che in passato rappresentò con orgoglio il fulcro della civiltà magnogreca. Speriamo quindi che serie A voglia dire, oltre che partita di calcio alla domenica ed arrivo di club nazionali titolati, anche viabilità e vivibilità. Finalmente strade efficienti e non una 106 vetusta e quotidianamente pericolosissima; possibilità di rilanciare un aeroporto quasi abbandonato; ferrovia jonica potenziata, mentre attualmente si assiste ad un umiliante quadro di desolazione. In tal modo, Serie A rappresenterà per Crotone e la Calabria un’occasione di sviluppo ed una gioia duratura e concreta e non effimera. In caso contrario, lascerebbe tanta delusione in una popolazione, come quella calabrese, che merita di vivere nuove emozioni, anche grazie alle imprese sportive di una squadra guidata da Ivan Juric protagonista assoluta di questa stagione e difatti meritatamente prima in classifica. I complimenti vanno ai calciatori, al tecnico ed alla società che hanno regalato un sogno a Crotone che vive gli stessi problemi che attanagliano molte città del Sud Italia ma che, anche tramite la sua squadra di calcio, espressione del territorio e di una forte riscoperta identitaria, può affrontarli e superarli, sperando di tornare a rappresentare un luogo simbolo di storia, cultura e civiltà.
Manuel Soluri